APPICCATI PIU' FOCOLAI

Inferno di fuoco nel Pisano, fiamme in Val di Serchio: allontanata una famiglia

Un nuovo rogo è stato appiccato a pochi chilometri dall'incendio ancora attivo che sta bruciando il bosco sul Monte Serra. Chiusi l'aeroporto di Pisa Galileo Galilei e le scuole di Calci e Vicopisano

© tgcom24

Un inferno di fuoco sta devastando i Monti Pisani. Lunedì notte ha iniziato a bruciare il Monte Serra, ora un nuovo fronte si è aperto ad Avane, in Val di Serchio. Sul posto operano le squadre dei vigili del fuoco che si sono schierate a presidio delle abitazioni. Una famiglia è stata allontanata in via precauzionale. Intanto, i pompieri lavorano ancora sul Monte Serra. I roghi sono di origine dolosa e si teme che siano stati appiccati dalla stessa mano.

E' una tempesta di fuoco quella che sta tenendo in scacco dalla notte scorsa le popolazioni dei Monti Pisani, in mezzo alla Toscana, dove il vasto incendio è alimentato da vento forte e costante e ha distrutto oltre 600 ettari di macchia mediterranea, bosco ceduo, pini marittimi, oliveti e vigne nei territori di Calci e Vicopisano.

Qualche casa è stata attaccata dalle fiamme, ci sono auto bruciate. Non ci sono vittime né feriti. Risultano solo tre intossicati lievi, uno lo hanno portato in ospedale per maggior sicurezza. La partita più grande per le autorità, insieme allo spegnimento reso difficile dal vento, è stata l'assistenza agli evacuati, circa 700 persone fatte allontanare in piena notte dalle frazioni montane, Montemagno, Oliveto, Noce, Caprile di Sotto, e dalle molte case sparse. Avevano sperato che il fuoco non scollinasse sui versanti abitati. Poi sono dovuti scappare. Almeno fino a mercoledì non potranno tornare a casa.

I più sono ospitati da parenti e amici, una trentina quelli ospitati negli alberghi, come ha confermato in serata il presidente della Regione Enrico Rossi, altri, pochi per la verità, nelle strutture allestite a Calci. La Protezione Civile ha schierato 500 persone tra vigili del fuoco (oltre 120 provenienti anche da altre regioni), personale antincendio e volontari. In volo, appena c'è stata luce, cinque aerei Canadair e quattro elicotteri ostacolati anch'essi dal vento nei lanci d'acqua e di liquido ritardante.

Il cambio continuo della direzione delle raffiche ha disorientato più volte i soccorsi. Due squadre di pompieri sono state circondate dalle fiamme sulla strada per il Monte Serra: solo un gesto di coraggio e molto sangue freddo, hanno permesso a uomini e mezzi, di sganciarsi attraverso il muro di fumo e fiamme, e mettersi in salvo. La Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, il decreto è stato firmato dal presidente Rossi che ha annunciato lo stanziamento di 200mila euro per coprire le spese dei soccorsi, mentre il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio in serata a Calci insieme al sottosegretario all'Interno Stefano Candiani e al Capo dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi, ha assicurato che chiederà al premier Giuseppe Conte di dichiarare lo stato d'emergenza nazionale. "A chi ha perso gli olivi, non interessa di che partito siamo", ha aggiunto Centinaio riferendosi al fatto che lui è della Lega il l'assessore regionale all'agricoltura della Toscana Marco Remaschi è del Pd: "bisogna risolvere il problema".

Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, fin da stamani, ha chiesto di fare chiarezza sulle cause. La procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di rogo doloso. Ad indagare saranno i carabinieri forestali insieme ai vigili del fuoco. Certo è che le fiamme sono partite in una serata fresca, all'interno del bosco e non da uno dei tanti oliveti, che rendevano questo uno di luoghi speciali per le scampagnate domenicali, dove talvolta gli agricoltori fanno abbruciamenti. Ma ora vanno spente le fiamme. A metà pomeriggio il vento, dopo una pausa, si è rafforzato, ha rifatto vortice sulla montagna e il fuoco ha ripreso a correre, specie nel sottobosco, nella zona di Vicopisano. Il tutto mentre nuovi roghi sono comparsi in un'altra zona dei monti Pisani, nella valle del Serchio, ad Avane, nel comune di Vecchiano.

È una lotta contro il vento che durerà per la seconda notte consecutiva. Una situazione che non è piaciuta neppure ai tifosi del Pisa che dopo pochi minuti dal fischio d'inizio del derby di serie C con l'Arezzo hanno abbandonato lo stadio esponendo prima uno striscione: "La nostra terra brucia e volete giocare per noi oggi non c'è partita". Anche mercoledì saranno chiuse le scuole di Calci e di Vicopisano e resterà chiuso pure l'aeroporto di Pisa.