"Non si era mai visto niente del genere qui", "Abbiamo paura a dormire la notte", "Ho i miei genitori anziani soli a casa e sono terrorizzata per loro". Lanciano, una cittadina di circa 35mila abitanti in provincia di Chieti, ora ha paura. Gli elicotteri domenica hanno sorvolato il territorio per tante ore, come a volerlo sorvegliare, come a dire "La giustizia c'è, li prenderemo". Ma non è bastato a tranquillizzare gli abitanti di una città letteralmente sotto shock.
Una città scoraggiata. Una città che da mesi, anni, è vittima di continue rapine ed aggressioni. Non bastano le telecamere, non bastano i cani da guardia: la maggior parte degli atti di violenza resta senza un colpevole. Non poco tempo fa uno di essi si era concluso con un dito tagliato. Sui social si sprecavano i commenti di rabbia, di paura, di protesta contro le autorità cittadine e contro le Forze dell'ordine. Ma passato qualche giorno, come spesso accade, tutto finiva nel dimenticatoio, tutto tornava come prima. Ora la vicenda però, così pregna di violenza, terrore e angoscia, ha assunto i contorni di un caso di cronaca nazionale e ha fatto riemergere le ferite di un luogo, meta ogni giorno di centinaia di turisti in visita al Miracolo, "martoriato" da gesti di violenza continua.
La villa dei coniugi vittime della tragedia, situata in una zona abbastanza periferica, è su una strada attraversata da tante persone che scelgono quel posto per camminare o per correre. Da due giorni non c'è più nessuno, se non forze dell'ordine o tanta gente spaventata. "Volevo andare a camminare prima di cena come faccio sempre - racconta una concittadina - ma ho dovuto cambiare percorso perché non riesco a volgere lo sguardo su quel luogo vittima di tanta brutalità".
È difficile tornare alla normalità, è impossibile. Nessuno si sente al sicuro in casa propria. Il pensiero va agli autori di tanta violenza che rimangono senza un volto, senza un'identità precisa, che possono essere in qualsiasi posto della città. I più religiosi in queste ore si dirigono in preghiera allo stesso Miracolo Eucaristico che è oggetto di visita ogni giorno da tanti fedeli provenienti da tutto il mondo. Ma non basta per tornare a casa senza pensieri. L'auspicio di tutti è che la giustizia possa punire gli autori di questi crimini e soprattutto che si possa tornare a passeggiare liberamente, a qualsiasi ora del giorno, per le vie di una città nel cuore di quell'Abruzzo forte e gentile che sa reagire e darsi forza anche davanti a gesti folli come quelli vissuti domenica.