Il decreto su immigrazione e sicurezza si compone complessivamente di 42 articoli. Quelli dall'1 al 16 contengono le misure in materia di rilascio dei permessi di soggiorno, di protezione internazionale e di cittadinanza. Ecco nel dettaglio le principali misure riguardanti l'immigrazione.
STRETTA SUI PERMESSI - Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da "permessi speciali". Sei le fattispecie previste: vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamita' nel paese d'origine, cure mediche, atti di particolare valore civile.
PIU' REATI PER LA REVOCA DELL'ASILO - Il decreto amplia la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. E' prevista inoltre la sospensione della domanda d'asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.
PIU' TEMPO NEI CPR - La durata massima di permanenza nei Centri per il rimpatrio passa da 3 a 6 mesi per facilitare l'espulsione degli irregolari. Il decreto prevede anche il "completamento, adeguamento e ristrutturazione" dei centri già presenti sul territorio e la "costruzione" di altri. Nel caso di sovraffollamento dei Cpr i migranti in attesa di identificazione possono essere trattenuti anche in "strutture diverse e idonee nella disponibilità dell'autorità di Pubblica Sicurezza".
3,5 MILIONI SUL FONDO RIMPATRI - Per potenziare le attività di rimpatrio, il decreto stanzia 500mila euro per il 2018 e 1,5 milioni per il 2019 e 2020.
SISTEMA SPRAR - Il decreto riserva esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dal sistema Sprar. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara).
VIA LA CITTADINANZA PER REATI DI TERRORISMO - C'è infine la revoca della cittadinanza italiana a carico dei condannati per reati di terrorismo.