Hyundai sferra un attacco a 360 gradi al mercato auto presente e futuro. Oltre all’affinamento di tutta la gamma Suv ‒ Kona, anche in versione totalmente elettrica, Tucson e Santa Fe ‒ è già ordinabile lʼesclusiva Nexo, raffinata espressione della tecnologia con alimentazione a idrogeno.
Una prova sicuramente alternativa quella che Tgcom24 vi propone questa settimana. Siamo andati a Bolzano per provare la Hyundai Nexo a idrogeno. Sì proprio il carburante che promette di alimentare in tempi brevi i motori elettrici delle autovetture. In Europa la Nexo è già ordinabile, anche in Italia, ma la mancanza di una rete di distributori penalizza ovviamente il segmento. Solo a Bolzano cʼè oggi un distributore di idrogeno per autotrazione, qualche anno fa fu aperto un centro a Milano Bicocca, oggi però inattivo.
Tante le qualità di Nexo. Prima di tutto va detto che l’idrogeno è facilmente stoccabile, per un rifornimento ci vogliono circa 4 minuti, e poi è pulito ed emette allo scarico soltanto vapore acqueo. Con un motore da 120 kW e 395 Nm di coppia fa circa 660 km a emissioni zero reali. Lʼabbiamo guidata su strade di montagna, nei pressi di Corvara, e si comporta come una normale vettura di segmento D. Si guida come tutte le auto elettriche: si dà gas e basta e si può anche regolare il rallentamento con dei paddles al volante, senza utilizzare i freni. Ha unʼottima risposta allo sterzo e la reattività è impressionante: frenate, scali di marcia e riprese, tutto sembra automatizzato (e non lo è!), in un percorso non casuale, pieno di salite, falsipiani e tornanti.
Lunga 4.670 mm, Nexo ha un ottimo bagagliaio che va dai 461 ai 1.466 litri, nonostante i tre serbatoi sul posteriore che stoccano 7 kg di idrogeno allo stato gassoso. Abbiamo fatto il pieno dʼidrogeno presso il Centro IIT di Bolzano (Istituto Italiano di Tecnologia) e via, con il sistema di batterie a celle combustibili che trasformano il carburante in elettricità all’istante. Il sistema supporta la richiesta di coppia quando serve ed è anche in grado di stoccare una piccola riserva (qualche km per togliersi dai guai, in grado si resti a secco). L’idrogeno non è economico, il pieno costa circa 80 euro ma se fosse a regime come carburante diffuso sarebbe tutta unʼaltra storia.
E veniamo ai problemi. Il primo sta nelle carenze normative che non consentono anche ai più volenterosi di affacciarsi al mondo della mobilità a idrogeno. In un Paese come lʼItalia poi, dove le elettriche faticano a ritagliarsi spazi, la mancanza di leggi è conseguenza della scarsa offerta e domanda di questi veicoli. Eppure l’idrogeno presenta altri vantaggi: si può produrre nelle ore più favorevoli, quando le rinnovabili sono efficienti (sole e vento) e quando l’energia costa meno. Per produrre idrogeno bastano elettricità e acqua: per il pieno di una Nexo bastano 5 litri dʼacqua. Detto degli interni futuribili (sembra di stare a bordo di un Jet di lusso), Hyundai Nexo può già essere ordinata a 70.000 euro. Ma ha un senso soltanto se abitate dalle parti di Bolzano.