Curieloves you

Jo Squillo: Curiel, la collezione Haute Couture a Milano

Curieloves you

Una collezione haute couture che diviene viaggio onirico, miscelando sinuosi segni d’arte e asciutte grafiche di patterns, ricerca stilistica e volontà di astrazione. Un plot che intreccia pittura, architettura e musica, evocando per frammenti tanti echi letterari, decorativi ed emotivi. Narrazione di straordinaria felicità creativa, grazie a un altissimo savoir faire sartoriale totalmente italiano.
La Maison Curiel rimedita il suo imprinting mitteleuropeo tramite un approccio giovane, libero e moderno. E’ il viennese Gustav Klimt e la sua opulenta matrice Sezession - una parabola che si staglia al tramonto dell’impero asburgico, tra Otto e Novecento - l’ambito di riferimento. Ma non solo. Affiorano dalla complessa e appassionante semantica espressa, le sublimate geometrie di Hoffman, di Otto Wagner e Koloman Moser, o il colorismo fauve ed espressionista di Egon Schiele; non manca, perfino, il surreale optical e la cifra architettonica ipercromatica di Hundertwasser, genio contemporaneo austriaco a tutto tondo e figlio ideale dell’esperienza secessionista. 

La poetica di Klimt, la sua visione intessuta di orientalismi sontuosi e d’oro bizantino viene liquefatta, dissolta e resa essenziale, per ricomporsi in una texture dinamica e pulsante di pixel.
Nucleare e sfuggente, è riletta nella sua forma più interiore e matematica grazie a un’inedita corrispondenza tra ivresse ornamentale, simbolo e rigore formale. La materia tessile, secondo modi e tecniche innumerevoli e sapienti, abbraccia questa continua metamorfosi. Cosi come la palette imprendibile, inafferrabile nelle mille e mille sfumature e invenzioni tonali distillate, sovrapposte e incrociate senza timore alcuno. Il blu si declina in nuances infinite e cangianti: turchese e mikado, ottanio, lapislazzuli o pavone, trascolora in un bouquet di verdi, dallo smeraldo e malachite fino al peridot. Ecco il rosso lacca, l’arancio d’oriente esaltato da oculi ellittici di colori vividi a rilievo in cornici d’oro vecchio e un delicato rosa début du Siècle. Fluttuano impalpabili trame di pizzo nero e il dentelle avorio, frammisto a cigno e visone candido, dell’abito da sposa, ispirato al ritratto di Sonja Knips. Sui pittorici manteaux dalle forme ampie e suggestive - il riferimento sono semi-dee klimtiane come Johanna Staude, musa e compagna dell’artista Emilie Flöge e la stilizzata Adele Bloch-Bauer - tutti reversibili, galleggiano broderies o si librano stereometrie vibranti, mentre all’interno prendono vita magistrali e organiche concrezioni di plissées o broccati a contrasto dallo splendore metallico. Coats tutti siglati sul fondo da un’iscrizione programmatica e gioiosa: Curieloves You. Una vera dichiarazione d’amore, ricamata a concrezioni di canutiglie o di minuscole perle, che si rivelerà soltanto nel finale dello show. Velluto e chiffon brodé, network di spessori e lavorazioni mirabili, alleggerite da bordi in fil coupé e fioriture fiabesche. Altrove, abbaglianti damier lamé dialogano con arabeschi cinesi e neo-rinascimentali. E, ancora, piccoli paletot in tweed a bulbo, siglati da losanghe graffite.
E’ poesia il cielo stellato e la sinfonia di verdi acquei e blu profondi di una notte estiva sull’Attersee che si racconta attraverso microscopiche paillettes sul fourreau racchiuso da uno scrigno in velluto ton-sur-ton. La pelle lavorata come filigrana aurea intrisa di bagliori, si abbina a strati di chiffon bluette. Vi sono tessuti antichi e preziosi, superfici dévorées, bottoni e spille Jugendstil, elementi metallici e applicazioni di pietre di un lusso barbarico e balzante. Trasparenze e ricchezza avvolgente, alchimia e ossimoro. Antinomie, giochi di opposti che identificano un’estetica atemporale e favolosa. Armonia ed equilibrio lineare che si nutre di eccesso, che si trasforma in miraggio per dichiararsi pura sensazione di bellezza.