"I miei bambini adesso sono liberi". Queste le parole raccolte dall'avvocato della detenuta che martedì ha gettato i due figli nella tromba delle scale del carcere di Rebibbia. Nel corso del colloquio, avvenuto nel reparto di psichiatria dell'ospedale Pertini, dove si trova piantonata, la 33enne tedesca, in base a quanto riferisce il suo difensore Andrea Palmiero, è apparsa consapevole di quanto fatto. Il piccolo di 4 mesi era morto sul colpo, per l'altro di 2 anni mercoledì è stata accertata la morte cerebrale.
Le scelte del Guardasigilli - Intanto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha sospeso la direttrice e la vicedirettrice della sezione femminile del carcere romano di Rebibbia e il vicecomandante del reparto di polizia penitenziaria. I provvedimenti contro i vertici del carcere sono stati adottati dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, che ha disposto accertamenti a partire da martedì.
La ricostruzione della madre - "Sapevo che ieri era in programma l'udienza davanti ai giudici del Riesame che dovevano discutere della mia posizione - ha aggiunto -. I miei figli li ho liberati, adesso sono in Paradiso". Così la madre ha giustificato il proprio gesto. La donna era stata arrestata il 28 agosto scorso a Roma perché trovata in possesso di 10 chilogrammi di marijuana. Nei suoi confronti è stato applicato l'arresto in flagranza di reato, misura che dovrà essere convalidata nei prossimi giorni dal gip.