Il Coro della Cappella Sistina è ufficialmente sotto indagine. La notizia, trapelata nei mesi scorsi come indiscrezione, è confermata dalla Santa Sede: nel mirino dell'indagine, ancora in corso, c'è la gestione economica-amministrativa del coro. Tutto sarebbe partito da alcune mail dei genitori dei giovani coristi preoccupati per una serie di selfie durante un evento al Metropolitan Museum di New York: star della musica vestite da suore o vescovi posano con alcuni componenti del coro. Gli indagati sono don Massimiliano Palombella, direttore del coro, e Michelangelo Nardella, responsabile amministrativo.
Proprio quelle foto, che vedevano ritratte da Rihanna a Jennifer Lopez a Salma Hayek, in abiti non esattamente adatti all'occasione, hanno destato l'attenzione della Santa Sede. In Vaticano sarebbero arrivate - secondo il "Corriere della Sera" - alcune segnalazioni dei genitori dei ragazzi del coro, preoccupati proprio per alcuni selfie.Secondo il quotidiano della Cei, 'Avvenire', gli inquirenti della Santa Sede sospettano un uso 'disinvolto' degli introiti dei concerti, indirizzati in un conto presso una banca italiana. Le ipotesi di reato sarebbero quindi riciclaggio, truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato. Sia Palombella che Nardella sarebbero già stati interrogati dal promotore di giustizia, con responsabilità ancora da chiarire.Sul conto finito nel mirino della giustizia vaticana, sul quale transitavano le somme provenienti dai concerti, avrebbero avuto accesso entrambi.
Attualmente il coro è composto da 20 adulti stabili e da circa 35 ragazzi. Palombella, sacerdote salesiano dal 1996, è stato nominato direttore da Benedetto XVI nel 2010 e poi riconfermato da Papa Francesco nel 2015. È componente, in qualità di esperto, della Consulta dell'Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana. Il 14 gennaio 2017 il Santo Padre lo ha nominato consultore della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.