Un colpo di fucile e sette pallini di piombo sono bastati a spezzare per sempre il primo volo di Clara, giovane esemplare di capovaccaio, rarissimo avvoltoio. Il volatile, con la sorella Bianca, il 3 settembre era partito da Matera, dove era stato allevato e rilasciato, ed era diretto in Tunisia per raggiungere la meta nel Sud Sahara dove svernare. Pochi giorni dopo l'inizio del viaggio, però, di Clara si erano perse le tracce: grazie al gps che indossava, la sua carcassa è stata alla fine recuperata nelle campagne di Mazara del Vallo (Trapani). A darne notizia su Facebook l'Associazione Cerm, Centro Rapaci Minacciati, che segue il Progetto Capovaccaio.
E' con un lungo post su Facebook che l'associazione che si occupa della salvaguardia dell'avifauna selvatica dà l'addio a Clara. "Il 9 settembre - è il racconto - il colpo di fucile di un delinquente ha stroncato la vita di Clara, circa 10 chilometri a nord-ovest di Mazara del Vallo, nel Trapanese. Quel colpo di fucile ha procurato a Clara due giorni di sofferenza (non riuscivamo a trovarla) e la morte. Ha anche impedito che Clara potesse rappresentare una speranza in più per la popolazione di capovaccaio italiana perché quel piccolo avvoltoio, abbattuto da un bracconiere-delinquente a pochi mesi dalla nascita, non potrà fare ritorno in Italia, trovare un compagno e contribuire alla perpetuazione della propria specie".
Così il presidente Guido Ceccolini, inoltre, ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Ambiente Costa perché, si legge, "la drammatica fine di Clara aiuti a intraprendere un vero cambiamento di rotta nella gestione della fauna protetta italiana". "Il capovaccaio - spiega Ceccolini - è la specie avifaunistica più minacciata d'Italia, dove ne rimangono solo 6-8 coppie (sino a due anni fa si parlava 10-12 coppie) ma tante altre specie soffrono di uno stato molto simile che le porterà presto all'estinzione".
Bianca, la sorella di Clara, intanto, è riuscita a raggiungere la costa tunisina.