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Mattarella: "Nessun movimento incrini i valori europei"

"L'Italia è un contributore attivo dell'Unione. Ma mi sono sempre rifiutato di considerare questi rapporti sul piano del dare e avere"

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"Non c'è movimento che possa mettere in discussione il valore storico del mettere in comune il futuro degli europei". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in viaggio in Lettonia, spiegando che si tratta di una "ragione che va fatta comprendere con maggiore efficacia". Mattarella sottolinea poi la sua "innata idiosincrasia verso qualunque nazionalismo" perché "sono nato durante i bombardamenti".

Bisogna "mettere in comune il futuro degli europei" ma anche ricordare che "senza questa prospettiva l'Europa non contera' nulla nel mondo", aggiunge il Capo dello Stato. "E' stato ricordato il ruolo di Stati Uniti, Russia, Cina. Quale Paese dei nostri, anche il più in solido e il più prospero, puo' essere un interlocutore che puo' contrastare o comunque discutere amichevolmente, o non amichevolmente, con i colossi della comunità internazionale?", si e' chiesto retoricamente il presidente.

"Ma anche sotto il profilo della sicurezza, rispetto a eventuali ritorni di ostilità di qualcuno dei grandi Paesi, che cos'è efficace? Un'Unione infragilita dalle rivalità interne, in cui ognuno si presenta da solo, in realtà, o un' Unione coesa, compatta, che rende più forti tutti i Paesi che la compongono? Abbiamo spesso commesso degli errori - evidentemente - nel considerare come ormai acquisiti alcuni risultati, dando per scontate alcune condizioni. Invece va fatto capire, anche alle giovani generazioni, che non sono mai nè acquisiti per sempre, nè scontati per sempre".

"L'Italia - ha concluso Mattarella - è un contributore attivo dell'Unione. Ma mi sono sempre rifiutato di considerare questi rapporti sul piano del dare e avere, anche perché i benefici dell'integrazione non sono quasi mai monetizzabili interamente. Non è attraverso il calcolo contabile che si definisce il vantaggio che l'Unione assicura a tutti i suoi componenti". "Il rischio è quello di mettersi a mercanteggiare fra di noi, fra i nostri Paesi, sui rapporti contabili".

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