UN MESE DOPO IL DISASTRO

Crollo ponte, Mattarella: dopo la tragedia Genova attende scelte concrete

"Non servono auguri o rassicurazioni per una città colpita duramente negli affetti e nella memoria ma capace di grande solidarietà e forza d'animo. Ci vogliono idee, energia, collaborazione"

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"Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a un mese dal crollo del ponte Morandi: la città "è stata colpita da un disastro inaccettabile" e "ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo della competenza".

"L'immagine che Genova ha dato di sè, e che rimane impressa nei nostri ricordi, in quei giorni di lutto e di smarrimento, non è stata soltanto di profondo dolore, ma anche di grande solidarietà e forza d'animo", sottolinea poi il Capo dello Stato nel suo intervento sul quotidiano "La Stampa". "Una città colpita duramente, negli affetti, nella memoria, nella funzionalità, nella sua stessa essenza di metropoli dinamica e moderna, aperta al mondo e al futuro, è stata capace di non cadere nella disperazione - prosegue -. Quella stessa solidarietà, alta, responsabile, coraggiosa, disinteressata, che ha caratterizzato i genovesi e i soccorritori - che ringrazio ancora, dai vigili del fuoco al personale degli ospedali - è la chiave di volta per superare la condizione che si è creata".

Mattarella chiude il suo intervento con un auspicio: "Vi è bisogno di energia, idee, collaborazione, sostegno. Serve un impegno collettivo, nazionale e locale, pubblico e privato. Bisogna ricostruire con unità di intenti e visione lungimirante. Partendo dal ricordo delle vittime, dai bisogni primari di quei cittadini che hanno perso tutto. E accompagnando via via la ripartenza con provvedimenti che sostengano l`impegno dei cittadini, delle imprese, del mondo del commercio e dell'economia".