ATTUALMENTE SONO 20

Crollo ponte, pm: "E' possibile che aumenti il numero degli indagati"

Attesa per gli interrogatori. Autostrade: "I ponti li sanno fare tutti, noi i più veloci"

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Il numero delle persone indagate per il crollo del ponte Morandi di Genova "potrebbe ancora aumentare". Lo ha detto il procuratore capo Francesco Cozzi, ricordando che al momento sono venti gli iscritti nel registro degli indagati. Sono fissati per venerdì gli interrogatori dei membri del comitato tecnico del provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle D'Aosta.

"No campagna elettorale sul ponte Morandi" - "Non si fa campagna elettorale sul ponte di Genova, non sulla pelle dei genovesi. Vogliamo che il ponte venga ricostruito nel piu' breve tempo possibile e nel modo migliore con il bellissimo progetto donato dall'architetto Piano", ha aggiunto il governatore e commissario per l'emergenza. "Non voglio dover dire 'salvateci dai salvatori' - ha detto riferendosi alla nomina del nuovo commissario - o che qualcuno pensi di avere la bacchetta magica e venire a Genova a imporre soluzioni. L'unica stella polare dev'essere ricostruire il ponte".

Autostrade: "I ponti li sanno fare tutti, noi i più veloci" - "I ponti li sanno fare tutti, noi pensiamo di avere una capacità esecutiva veloce, come dimostrato con la ricostruzione del tratto autostradale dopo l'esplosione della cisterna di gpl a Bologna". Così l'a.d. di Atlantia e Autostrade, Giovanni Castellucci, ha risposto a Porta a Porta al conduttore che chiedeva se Fincantieri e Italferr possono fare meglio di Autostrade nella ricostruzione del ponte di Genova. "Questi - ha precisato Castellucci - non sono ponti di complessità tecnica particolarmente elevata".

"Farò di tutto per far emergere la verità" - "Farò di tutto affinché emerga la cosiddetta verità, affinché sia fatta chiarezza su cosa, perché, sulle cause e le colpe del crollo", ha proseguito Castellucci. "Daremo il massimo supporto perché chi è titolato a definire di chi è la colpa lo possa fare. La responsabilità però ce la sentiamo tutta. Avevamo in gestione il ponte e non siamo stati in grado di scongiurare la tragedia. Che ci colpisce e la responsabilità ce la terremo dentro a lungo. Per parlare di colpa, però, bisogna capire cosa è successo".