Il popolo degli "azzurri a quadretti" è pronto a radunarsi. Sono circa 400 e si riuniranno presto, tutti insieme, per salutare il loro "generale": la maestra Nelide Tua che va in pensione e vuole giocare con loro un'ultima volta. L'ex docente, della materna Rousseau di Torino, dopo più di quarant'anni di carriera saluta la scuola e vuole farlo insieme a tutti i suoi ex alunni. Li ha cercati uno a uno: dai primi, nati nel 1973 e che adesso hanno 45 anni, fino a quelli dell'ultima classe che ha lasciato a giugno.
Gli "azzurri a quadretti" "Si sentono azzurri a quadretti per sempre" i bambini di Nelide, spiega Luisa la mamma di Agnese, 24 anni, e Giulio di 22. Entrambi hanno frequentato la classe della maestra Tua. Così come Elena, 22 anni, per la quale Nelide è stata come "una seconda mamma". "Porto con me ancora i suoi insegnamenti – dice – preziosissimi anche per la mia carriera universitaria, ormai giunta al termine". Continua a rimanere in contatto con loro anche quando crescono e vanno via "mi capita spesso – dice Tua a Tgcom24 – di andare alle loro lauree e partecipare ai matrimoni".
Il lavoro a scuola Innamorata della lettura la maestra, ormai in pensione, ha spinto i suoi bambini, seppur in tenera età, ad appassionarsi ai libri. Per questo, insieme ad altre docenti, li ha sempre portati al Salone del Libro. "Fin dai primi anni della mia carriera – racconta Nelide – ho istituito il prestito libri, abbiamo creato la biblioteca di classe che, ampliata di anno in anno, è arrivata fino a oggi".
Un lavoro continuo volto a coltivare la creatività dei bimbi che, nel corso degli anni, si è un po' spenta perché soppiantata dal digitale. "Credo nelle nuove tecnologie – spiega l'ex maestra – ma è necessario un nuovo equilibrio. Ci sono certe cose della tradizione che vanno mantenute". Così il "generale" Tua ha fatto divertire i suoi "soldati" con i giochi di un a volta: i "quattro cantoni" e "strega tocca colore".
Il marchio di Nelide Il colore della sezione della maestra è un marchio di fabbrica e gli azzurri a quadretti si riconoscono anche dopo, quando arrivano alle scuole elementari. "Nelide gli lascia l'imprinting – racconta la collega Cristina Frascà – ha istruito ogni suo bambino ad andare incontro al suo destino. Con dolcezza, ma anche con la giusta severità".
Manca poco, dunque, alla grande festa e Nelide emozionata come non mai assicura: "Ricordo nome, cognome e caratteristiche di ognuno di loro. Ho stabilito un rapporto forte con i miei bambini e li porterò, tutti, sempre nel mio cuore".