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Paradisi a portata di mano: andar per cupole in Emilia

Visite a due passi dal cielo, tra i grandi affreschi-capolavori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia

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Cupola come simbolo di volta celeste, cupola come omaggio all'infinito, aspirazione spirituale per scontare vite terrene: soprattutto opere d'arte di una bellezza strepitosa, che Parma, Piacenza e Reggio Emilia invitano ad ammirare in una sinergia turistico culturale assolutamente rilevante.

Un vanto di queste tre città emiliane, che vantano cupole affrescate da Correggio, Guercino, Pordenone e Lionello Spada: artisti geniali che ritrovano nelle radici di questa terra il dialogo spirituale che unisce la vita terrena all’immagine divina.

Piacenza, la cupola del Pordenone - Restaurata di recente, la Salita alla cupola affrescata dal Pordenone tra il 1530 e il 1535 in Santa Maria di Campagna sarà visitabile fino al 10 giugno 2018, le visite sono accompagnate da una molteplicità di manifestazioni collaterali. Gli affreschi pordenoniani – eseguiti tra il 1530 e il 1535 - possono essere visti da vicino per la prima volta ed è possibile immergersi nelle figure dell’Antico Testamento, scene bibliche con le storie della Vergine nel tamburo e i quattro evangelisti nei pennacchi, opera di Bernardino Gatti detto il Sojaro. Sono poi 160 i gradini che separano i visitatori dal capolavoro del ferrarese maestro Guercino che, tra il 1626 e il 1627, realizzò l’affresco della Cupola nel Duomo di Piacenza.

Le tre cupole del Correggio a Parma - Fughe verso il cielo nei racconti magistrali di Antonio Allegri detto il Correggio alle tre cupole parmigiane. Descritta da Antonio Raffaello Mengs come “la più bella di tutte, che siensi dipinte prima e dopo di lui”, la cupola affrescata nel Duomo di Parma databile 1524-1530, situata sopra l'altare maggiore, rappresenta l’Assunzione della Vergine con un linguaggio innovativo per l’epoca, fatto di prospettive e scorci che segnano il transito tra terra e cielo in un vortice popolato di nuvole e luce. Sempre del Correggio è l’affresco nella cupola della basilica di San Giovanni Evangelista che mostra Cristo circondato dagli undici apostoli. Nella cattedrale ecco quindi negli affreschi della Camera di San Paolo, realizzati intorno al 1519.

Tempio della Beata Vergine della Ghiara, Reggio Emilia - La grandiosa cupola, innalzata da Francesco Pacchioni su disegno di Cosimo Paglioni da lui riformato, fu ricoperta dagli affreschi di Lionello Spada, allievo dei Carracci, la cui l'opera fu commissionata nel 1614. Nel Tempio della Beata Vergine della Ghiara, straordinario monumento di fede a Reggio Emilia, sorto a seguito di un prodigioso miracolo, l’opera di Spada è ispirato alle scritture dell’Antico Testamento e rivela le grandi qualità prospettiche dell’artista che riesce a superarsi soprattutto nella realizzazione degli angeli. Nel 1624 Il Consiglio Generale degli Anziani incaricò il Guercino, di realizzare la pala dell'Altare della Città raffigurante la Crocifissione con la Madonna, la Maddalena, S. Giovanni Evangelista e S. Prospero, patrono di Reggio Emilia.

Per maggiori informazioni: Destinazione Turistica Emilia www.emiliaromagnaturismo.it