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Switch: largo alle edizioni speciali!

Due edizioni a tema Pokémon apriranno la strada ad altre versioni speciali di Nintendo Switch?

di Mattia Ravanelli

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Nintendo ha fatto e continua a fare la storia del divertimento portatile. Lo ha fatto quando il mercato non esisteva, introducendo il Game Boy (1989), ha continuato a dettare legge quando la concorrenza si è fatta più accesa (Game Gear di Sega e Lynx di Atari, soprattutto) e ha tenuto botta quando Sony ha provato a darle una spallata con PSP (soprattutto) e PlayStation Vita (decisamente meno). La storica etichetta giapponese "sa come si fa".

Tra i modi per valorizzare la propria offerta e per accalappiare le attenzioni del pubblico c’è sempre stata anche la possibilità di realizzare console "ad hoc". La pratica di mettere in commercio edizioni limitate ed esteticamente a tema è esplosa in particolar modo nell’epoca del Game Boy Advance, all’inizio degli anni 2000, proseguendo con un certo successo anche con il Nintendo DS e, in maniera ridotta, con il 3DS. Oggi Nintendo si ritrova tra le mani una console che è al tempo stesso da casa e da passeggio: Switch, che si appresta a entrare in un altro momento caldo della sua annata, può essere sfruttato tanto in salotto e collegato al televisore, quanto in treno o in metropolitana e tenuto tra le mani.

È di questi giorni l’annuncio della prima edizione ufficiale a tema di Switch, dedicata a Pokémon Let’s Go Pikachu e Let’s Go Evee, i due capitoli della serie dei mostriciattoli tascabili destinati a raggiungere i negozi il prossimo 16 novembre. Fino a oggi Nintendo si era tenuta a debita distanza da versioni peculiari della sua console, un po’ sorprendentemente volendo, ma probabilmente con qualche buona ragione.

Vista la posizione delicatissima assunta da Switch nella storia di Nintendo al suo lancio, condannata a fare bene dopo il buco nell’acqua di Wii U, è credibile che a Kyoto non abbiano voluto fin dai primi mesi inondare i negozi con edizioni alternative che avrebbero potuto confondere i clienti o potenziali tali. Come se la prerogativa iniziale fosse di concentrarsi sulla console “standard”, per far sì che il popolo dei videogiocatori capisse esattamente cosa avesse di fronte e quanto costasse, con precisione. Da qui anche la scelta, si può supporre, di non realizzare versioni alternative con maggiore memoria interna a disposizione o altre risorse hardware differenti. “Che il messaggio sia chiaro e univoco”, potrebbe essere riassunta così la filosofia di Nintendo di questi primi 15 mesi abbondanti di Switch.

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Ora che la base installata inizia a farsi interessante, siamo oltre i venti milioni di unità nel mondo, e che evidentemente il concetto di Switch è stato assimilato e digerito, si può iniziare a fare qualcosa di differente… perlomeno sotto il profilo estetico. Certo, ci sono state le confezioni con i Joy-Con colorati di Splatoon 2 o di Arms, ma mai era stato toccata la semplicità della base (tutta sempre e comunque nera) o del retro della console vera e propria. Così sarà, invece, con le due edizioni sopra citate.

La speranza è che sia solo la prima di tante mosse simili. Di sicuro lo spazio per giocherellare con forme e colori è ridotto rispetto al passato. A disposizione c’è, appunto, la base per il collegamento al televisore, che però si perde completamente durante il gioco fuori casa. Rimangono i Joy-Con, su cui Nintendo ha già lavorato (anche se solo con colorazioni differenti e senza alcuna effige o stampa di sorta) e, come detto, il retro della console. Che però, per sua natura, rimane tendenzialmente nascosto. Si può comunque ipotizzare che Nintendo voglia e possa elaborare qualcosa di interessante, magari per accompagnare anche Super Smash Bros. Ultra, il gioco più atteso nella line-up 2018 e previsto per il 4 dicembre.

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Tutto questo, inoltre, apre la strada a un’altra mancanza, quella dei bundle, i pacchetti che includono console, Joy-Con e gioco a un prezzo, si spera, più abbordabile rispetto all’acquisto degli elementi singoli. Come già per le edizioni visivamente “uniche”, anche con i bundle Switch è stato più che avaro, avarissimo.

E, di nuovo, sta a Pokémon Let’s Go Pikachu / Evee ad aprire le danze. Le possibilità per arricchire la propria offerta, senza per questo inondare i negozi di chissà quante versioni capaci di creare solo confusione, ci sono. Scopriremo presto se, finalmente, Nintendo ha deciso di abbracciarle.