Scuola, quasi 8 milioni ai blocchi di partenza, ma gli studenti sono sempre più in calo
Il Focus pubblicato dal Miur evidenzia come sia costante la diminuzione degli iscritti negli istituti italiani. Sono 80mila in meno in soli dodici mesi. Calo anche dei maturandi
Prima settimana di vero ‘back to school’ per una delle ‘prime campanelle’ più indecifrabili degli ultimi anni (specialmente sul fronte maturità). E con sempre meno studenti, soprattutto al Sud. Dopo l’antipasto del 5 settembre – col ritorno sui banchi dei ragazzi della Provincia autonoma di Bolzano – nei prossimi giorni toccherà alla maggior parte degli studenti. Anche a molti di quelli per i quali il calendario scolastico regionale aveva previsto il rientro durante la prossima settimana (dal 17 settembre in poi). Secondo un recentissimo sondaggio di Skuola.net, circa 1 alunno su 3 anticiperà il primo giorno di scuola rispetto a quanto stabilito ufficialmente (solo il 54% rispetterà alla lettera il calendario). Il motivo? Tanti istituti preferiscono sfruttare i giorni tolti ora durante l’anno, per ponti e vacanze supplementari.
Quasi 8 milioni gli studenti al via
Ai blocchi di partenza si presenteranno – tra scuole dell’infanzia, elementari, medie e superiori – 7.682.635 studenti. Se aggiungiamo le scuole paritarie il dato supera abbondantemente quota 8 milioni (il Miur ne stima 8,6). Ma, come detto, l’anno scolastico 2018/2019 sarà un pochino più ‘povero’ di studenti dei precedenti. Una tendenza che, ormai, va in scena da circa un quinquennio: dodici mesi fa, infatti, gli iscritti nelle statali furono 7.757.849. Quasi 80mila unità in meno. È come se un piccolo capoluogo di provincia fosse sparito dalla cartina d’Italia, tutto assieme. Una situazione che, al Sud, è perfino accentuata. Le prime tre regioni con il calo di alunni più consistente si trovano tutte nel Mezzogiorno: sono Campania (- 15.534), Sicilia (- 12.487) e Puglia (- 11.977). Per capire le proporzioni del fenomeno: in Piemonte sono appena - 5.972.
Maturità 2019: 469.799 i candidati
Per quanto riguarda la distribuzione dei ragazzi tra i vari livelli, la quota più consistente è rappresentata dai ragazzi delle superiori (2.635.582), seguiti dai bambini della primaria (2.498.521) e dagli studenti delle medie (1.629.441). La scuola dell’infanzia? È ancora un territorio fertile per le paritarie: negli asili statali ci saranno ‘solo’ 919.091 bambini. A proposito di scuole superiori: i maturandi del 2019 saranno 469.799, anche loro in netto calo (nel 2018 sono stati oltre 500mila). La maggior parte (228.240) verranno dai licei, in primis scientifico e linguistico; 147.719 i ‘diplomandi’ degli istituti tecnici (leggermente di più negli indirizzi ‘tecnologici’ che negli ‘economici’); 93.840 gli iscritti all’ultimo anno dei professionali (con una netta prevalenza del settore ‘servizi’).
L’esame di Stato è ancora un’incognita
Maturandi dell’anno scolastico in partenza che, secondo i vecchi piani del Miur, dovevano essere i primi a sperimentare la nuova maturità: quella prevista dalla legge 107/2015 - la ‘Buona Scuola’ – con la riforma delle prove scritte (da tre a due), con la revisione dei punteggi (40 crediti attribuiti al curriculum dell’ultimo triennio) ma soprattutto con lo svolgimento del progetto di alternanza scuola lavoro come requisito d’accesso all’esame (e la cui relazione è centrale all’orale) e con i test Invalsi da svolgere obbligatoriamente per essere ammessi alle prove finali. Il cambio di governo, però, ha portato a una brusca frenata. Per il nuovo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, la riforma deve essere modificata.
Le novità previste all’orizzonte
Per questo, approfittando della conversione in legge del decreto Milleproroghe – in dirittura finale per l’approvazione definitiva proprio in questi giorni alla Camera dei Deputati – ha voluto inserire nel testo degli emendamenti che fanno slittare in avanti di altri dodici mesi l’entrata in vigore della nuova normativa (dall’a.s 2018/2019 al 2019/2020) per Invalsi e Alternanza scuola lavoro, che rimangono ma – almeno per quest’anno - svincolati dall’esame di Stato. In seguito, ci sarà da capire quali altri interventi verranno messi a punto. Il Ministro sembra intenzionato a mettere mano quanto prima all’alternanza scuola lavoro. Si vocifera che, almeno per i licei, verrà attuato un dimezzamento delle ore previste attualmente. E gli Invalsi? Che sorte toccherà ai test più odiati dagli studenti? Ancora presto per saperlo. L’autunno darà sicuramente delle risposte più concrete.
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