ANCHE IN AUSTRIA

Onu: "Allarme razzismo in Italia" | La Farnesina: "Accuse infondate"

Secondo l'Alto commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, "Il tasso di mortalità per coloro che compiono la traversata è più elevato rispetto al passato". Salvini: "Valuteremo il taglio dei fondi"

© ansa

"Abbiamo intenzione di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e rom". Lo ha annunciato l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet. Un altro team sarà inviato per motivi analoghi in Austria. La dura replica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Valuteremo il taglio dei fondi all'Onu". La Farnesina: "Allarme ingiusto e infondato".

"L'Onu - ha spiegato Salvini - è un'organizzazione che costa miliardi di euro, a cui l'Italia dà più di 100 milioni all'anno di contributi e ragioneremo con gli alleati sull'utilità di continuare a dare questi 100 milioni di euro per finanziare sprechi, mangerie, ruberie per un organismo che vorrebbe venire a dare lezioni agli italiani e poi ha Paesi che praticano tortura e pena di morte".

Conseguenze devastanti da stop navi ong - Secondo l'Onu, "il governo italiano ha negato l'ingresso di navi di soccorso delle ong". "Questo tipo di atteggiamento politico e di altri sviluppi recenti hanno conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili", ha precisato Michelle Bachelet. "Anche se il numero dei migranti che attraversano il Mediterraneo è diminuito, il tasso di mortalità per coloro che compiono la traversata è risultato nei primi sei mesi dell'anno ancora più elevato rispetto al passato", ha aggiunto.

"Soccorso umanitario per migranti nel Mediterraneo" - L'Alto commissario Onu per i diritti umani ha quindi esortato l'Unione europea ad "intraprendere operazioni di ricerca e soccorso umanitario per le persone che attraversano il Mediterraneo e a garantire l'accesso all'asilo e alla protezione dei diritti umani nell'Unione europea". Presentando le priorità del suo ufficio e le principali preoccupazioni per il rispetto dei diritti fondamentali, Bachelet ha detto: "E' nell'interesse di ogni Stato adottare politiche migratorie fondate sulla realtà, non sul panico, che offrano opportunità di movimento sicuro e regolare invece di costringere le persone a correre rischi letali".

"Libia non è un luogo sicuro di ritorno per i migranti" - "Lo scioccante recente scoppio in Germania della violenza contro i migranti, che sembra essere stato alimentato da discorsi di odio xenofobico, è preoccupante", ha sottolineato ancora Bachelet, che ha accolto con favore "il recente riconoscimento della Commissione europea" del fatto che la Libia non sia un "luogo sicuro per il ritorno" dei migranti. "I migranti in Libia continuano a essere esposti a uccisioni illegali, privazione della libertà, torture, violenze sessuali, lavoro forzato, estorsione e sfruttamento da parte di attori statali e non statali, in totale impunità, ed è indegno per qualsiasi Stato inviare intenzionalmente uomini, donne e bambini" in quel Paese costringendoli a "far fronte a tali rischi", ha concluso l'Alto commissario Onu per i diritti umani.