Da giovedì 13 settembre, in commissione Attività produttive alla Camera, prenderà il via l’esame del ddl sulla chiusura domenicale dei negozi. "Sicuramente entro l'anno, approveremo la legge che impone lo stop nei weekend e nei festivi, con turnazione, e con modifiche all'orario che non sarà più libero", ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, spiegando che "quella liberalizzazione sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura". Ma la proposta divide: ottiene il plauso di Chiesa e Cgil e il no della grande distribuzione. Anche la domenica "ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa - ha però precisato Di Maio - grazie a un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi. Gli altri a turno resteranno chiusi". A decidere aperture e chiusure saranno, come in passato, sindaco e commercianti.
Le proposte di legge - L’obiettivo è tornare a prima della riforma Monti del 2011 (decreto Salva Italia), che aveva liberalizzato il lavoro festivo nel commercio. Le proposte di legge sono cinque: una della Lega, una M5S, una del Pd, una stilata dal consiglio della Regione Marche e, infine, una di iniziativa popolare. La più restrittiva è quella della Lega (prima firmataria Barbara Santamarini), che prevede possibili deroghe al divieto di apertura solo per le città che hanno vocazione turistica, le quattro domeniche di dicembre e ulteriori quattro domeniche o festività nel corso dell'anno. Quella del Movimento arriva, invece, a 12 aperture all’anno.
Le reazioni - "E' una grazia attesa", dice mons. Giancarlo Maria Bregantini, mentre per la Filcams "è una priorità". Per Confcommercio "una regolamentazione minima e sobria è una via percorribile e imprescindibile". Non è dello stesso avviso la grande distribuzione organizzata, che prevede 40-50mila tagli ai posti di lavoro.
Di Maio: "Fesserie da media, ok da Eurospin" - "Leggo tante fesserie sui giornali riguardo alle sacrosante chiusure domenicali. Ma ho visto anche il comunicato di Eurospin, su una pagina a pagamento sul Corriere della Sera, in cui la catena si schiera a favore della nostra proposta. Il motivo è semplice: i dirigenti di Eurospin mettono al primo posto la qualità della vita dei dipendenti del gruppo e sanno che questa migliorerà se la domenica sarà dedicata agli affetti e alla famiglia. Così come sanno che non ci sarà alcun ritorno negativo sui profitti", ha scritto Di Maio sul Blog delle Stelle.
Di Maio a Renzi: "C'è proposta Pd su chiusure" - "Se il tempo che Renzi usa per realizzare programmi tv per Berlusconi lo dedicasse a fare il parlamentare (mestiere per cui è lautamente pagato), saprebbe che proprio il suo partito ha proposto una legge che prevede l'obbligo di chiusura domenicale e che sarà discussa assieme alle altre in commissione - ha aggiunto Di Maio replicando alle critiche dell'esponente dem - Chi invece continua la crociata contro i diritti dei lavoratori è il solito Pd, ormai sempre più scollato dalla realtà".
Centinaio: "No stop domenica in città turistiche" - "La nostra proposta è di non bloccare le aperture domenicali nelle città turistiche", ha poi precisato il ministro dell'Agricoltura e del Turismo, Gian Marco Centinaio. L'esponente del Carroccio ritiene che sarebbe preferibile, nelle città turistiche, scegliere un altro giorno per abbassare le saracinesche, anziché la domenica.
Salvini: "Domeniche sacrosante" - Matteo Salvini è "d'accordo sul fatto di andare avanti avendo a cuore anche il tempo delle mamme, dei papà e dei nonni. Non si può morire sul luogo di lavoro sacrificando tutto al profitto. Bisogna trovare l'equilibrio e in tal senso ci sono due proposte della Lega. Che ci siano domeniche in cui i papà facciano i papà e le mamme facciano le mamme è sacrosanto e, se serve una legge, la faremo".
Fraccaro: "Noi tiriamo dritto" - "La maggioranza presenterà una proposta in grado di tutelare lavoratori e pmi - interviene il ministro per Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro -, in modo da ripristinare regole certe in un settore dove vige la legge del più forte. Le resistenze dei partiti di minoranza sono evidente espressione dell'ennesima sudditanza nei confronti delle lobby. Noi tiriamo dritto e approveremo la legge in Parlamento per superare il selvaggio West delle liberalizzazioni".
Protesta dei centri commerciali: "Governo ci incontri" - "Non siamo assolutamente d'accordo. Le chiusure domenicali farebbero un danno all'occupazione e al territorio, non aiuterebbero i piccoli negozi, con un solo vantaggio per le vendite on-line". Questa la posizione del presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc), Massimo Moretti, il quale sottolineando i riflessi sull'occupazione che vedrebbe bruciare "40mila" posti di lavoro, sui consumi e sull'aspetto scoiale, lancia un invito al governo "perché su un intervento così importante apra il confronto: incontriamoci e riflettiamo insieme. Poi ognuno fa le sue scelte".