“Santo Padre, ci rivolgiamo a lei in un momento di grande amarezza per la nostra comunità impegnata nell'accoglienza di poveri e in particolare di rifugiati”. Questo l’incipit della lettera inviata da Don Massimo Biancalani, prete pistoiese attivo nella comunità e nell’accoglienza dei profughi insieme al Comitato parrocchiale di Vicofaro e Ramini, direttamente a Papa Francesco.
Troppe le offese ricevute sui social e per posta, come afferma lo stesso Biancalani in una conferenza stampa in cui ha annunciato che presenterà una serie di denunce alle forze dell’ordine. “L' ultima che mi è arrivata - dice il prete - e contiene offese indicibili nei miei confronti”. La sua attività nei confronti dei rifugiati e dei profughi, lo hanno fatto diventare vittima di un tiro al bersaglio che di civile ha ben poco. La missiva scritta a Francesco, verrà consegnata personalmente da Biancalani in Vaticano settimana prossima, dove ci sarà in programma una convention inerente la questione migranti e il parroco vi parteciperà come relatore.
Nella lettera inoltre, ha voluto ricordare quando poco tempo fa, “adducendo motivi di sicurezza e di inadeguatezza dei locali parrocchiali - prosegue il prete pistoiese -, le autorità preposte hanno deciso lo sgombero della struttura di Vicofaro a Pistoia, in cui sono accolti da alcuni anni i fratelli nel bisogno. Nonostante gli ingenti sforzi economici effettuati per adeguare i nostri ambienti all'accoglienza, tutto questo non è stato considerato sufficiente. Si dimenticano volutamente l'azione generosa e il servizio infaticabile e solidale reso al territorio accogliendo tante persone, che altrimenti sarebbero costrette a vivere in condizioni precarie e pericolose”, ha concluso Biancalani.