DISPOSTA L'AUTOPSIA

Epidemia di polmonite a Brescia, due morti sospette "non dovute a legionella"

C'è l'ipotesi di un batterio nell'acqua, l'Ats: "Attenzione ai rubinetti"

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"Entrambe le morti nel distretto interessato dei casi di polmonite non sono dovute a legionella". Lo ha detto il sindaco di Carpenedolo, Stefano Tramonti, dopo che era stata disposta l'autopsia sui corpi di un 85enne del paese e di una 69enne di Mezzane di Calvisano, per valutare se i decessi fossero collegati ai casi di polmonite che stanno interessando il Bresciano. L'Ats di Brescia sta esaminando gli acquedotti: si ipotizza infatti che l'epidemia sia dovuta a un batterio presente nell'acqua.

L'85enne morto a Carpenedolo era ricoverato per polmonite acuta in una struttura di lunga degenza nel Bresciano dove era arrivato da Montichiari. L'altro caso sospetto era quello relativo alla morte di una donna di 69 anni di Mezzane di Carpenedolo per la quale la famiglia stava già predisponendo i funerali prima che venisse disposta l'autopsia. Gli accessi al pronto soccorso degli ospedali della zona sono stati 121, mentre i casi di polmonite sono oltre 150.

L'Ats intanto ha invitato la popolazione, a scopo precauzionale, a fare attenzione nell'uso dell'acqua dal rubinetto delle abitazioni. Tra le misure consigliate ci sono la sostituzione dei filtri, o la pulizia lasciandoli a bagno con anticalcare. Si consiglia poi di lasciar scorrere l'acqua calda e la fredda prima di utilizzarle, allontanandosi dal punto di emissione dopo l'apertura dei rubinetti e aprendo le finestre.