Dalla grotta di Tham Luang a quella di un centro commerciale. I dodici giovani che il 23 giugno sono rimasti intrappolati per 18 giorni in una caverna, in Thailandia, sembrano obbligati a rivivere la triste storia. Invitati a inaugurare un centro commerciale a Bangkok, i ragazzi hanno ritrovato una fedele riproduzione della grotta che li ha tenuti in ostaggio per più di due settimane.
La squadra dei "cinghialotti" dopo il salvataggio ha ripreso la vita di sempre fatta di scuola e allenamenti di calcio, ma agli impegni di tutti i giorni si sono aggiunte conferenze stampa e programmi televisivi. Hanno anche pregato insieme in un tempio buddista, tutto sempre a telecamere accese.
Dietro il loro pellegrinare, un marketing curato nei minimi dettagli dal governo e dai militari. Forse la loro storia finirà a Hollywood, ma non mancano le polemiche di quelli che li vedono, ormai, come dei fenomeni da baraccone. Gli psicologi dell'ospedale di Chaing Rai, dove i ragazzi sono stati curati dopo il salvataggio, avevano avvertito: "Ora spetta alle famiglie vigilare sulla loro salute mentale, quello che hanno vissuto non si può cancellare dalle loro menti".