Report Istat: in Italia solo 13mila uniti civilmente, crollo dei matrimoni
Aumentano i divorziati e i celibi. Nella classe di età 45-54 anni quasi un uomo su quattro non si è mai sposato mentre è nubile quasi il 18% delle donne
Al primo gennaio 2018, gli italiani uniti civilmente erano circa 13.300, lo 0,02% della popolazione. Secondo il report Istat sulla popolazione, nel 68,3% dei casi le unioni civili sono tra uomini, e sono più frequenti nelle grandi città: una su quattro si celebra infatti a Milano, Roma o Torino. Per contro, tra il 1991 e il 2018 sono crollati i matrimoni, soprattutto nella classe di età 25-34 anni, mentre aumentano i divorziati.
Le unioni civili - Gli uniti civilmente hanno un'età media di 49,5 anni se maschi e di 45,9 anni se femmine e risiedono prevalentemente nel Nord (56,8%) e al Centro (31,5%). In Italia, a partire da luglio 2016 e fino al 31 dicembre 2017 (la legge Cirinnà è del giugno 2016), sono state costituite nel complesso 6.712 unioni civili (2.336 nel secondo semestre 2016 e 4.376 nel corso del 2017) che hanno riguardato prevalentemente coppie di uomini (4.682 unioni, il 69,8% del totale).
In calo i matrimoni, più celibi e divorziati - L'Istat rileva anche un forte calo dei coniugati e l'aumento dei divorzi. La diminuzione e la posticipazione del matrimonio, in atto da oltre quaranta anni ha portato tra il 1991 e il 2018 a un forte calo dei coniugati, soprattutto nella classe di età 25-34 anni. Nella classe di età 45-54 anni quasi un uomo su quattro non si è mai sposato mentre è nubile quasi il 18% delle donne. Aumentano in tutte le età divorziati e divorziate, più che quadruplicati dal 1991, principalmente nella classe 55-64 anni.
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