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Bimbo morto in piscina nel Nuorese, indagati i genitori e i gestori dell'impianto

Atto dovuto per poter procedere all'autopsia sul corpo del piccolo Richard che non era più riuscito a riemergere, dopo essere rimasto intrappolato nel bocchettone di scarico

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Quattro persone sono indagate per la morte del piccolo Richard Mulas, il bambino di 7 anni di Irgoli, nel Nuorese, annegato domenica nella piscina di un residence a Orosei. I destinatari degli avvisi di garanzia, notificati mercoledì sera, sono i genitori del bambino e i gestori dell'impianto, condiviso tra due residence, Gli Ulivi e il Rifugio. Si tratta di un atto dovuto per poter procedere all'autopsia sul corpo del piccolo.

L'avviso di garanzia nei confronti dei genitori della piccola vittima è un atto dovuto. Il bambino di 7 anni si trovava da solo al momento della tragedia, mentre la madre era al lavoro proprio nel residence in cui è avvenuta la tragedia.

Il piccolo Richard si era tuffato in piscina, ma non è più riuscito a riemergere, dopo essere rimasto intrappolato con la manina nel bocchettone di scarico in fondo alla vasca. Un ospite della struttura ha tentato inutilmente di trarre in salvo il piccolo, prima dell'arrivo del 118, ma per il bambino purtroppo non c'è stato niente da fare.

Le indagini cercano di capire il motivo per cui il bambino si sia tuffato in acqua e abbia infilato la mano nel bocchettone. Una delle ipotesi è che Richard stesse inseguendo un gioco, forse una palla. Intanto il funerale è stato fissato per venerdì a Irgoli. Il sindaco Ignazio Porcu ha proclamato il lutto cittadino.

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