Nike boycott

L’atleta anti-Trump diventa testimonial Nike e in molti bruciano le scarpe per protesta

Colin Kaepernick è l’ex quarterback dei San Francisco 49ers, ma anche il simbolo della lotta contro gli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani

© Da video

Colin Kaepernick è il nuovo testimonial della campagna pubblicitaria Nike per il 30ennale dello slogan "Just Do It". Non tutti, però, hanno apprezzato questa scelta. Kaepernick infatti non è soltanto l’ex quarterback dei San Francisco 49ers, ma rappresenta il simbolo della protesta dei giocatori della NFL contro gli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani. Il suo gesto di inginocchiarsi durante l’Inno statunitense è ormai famoso in tutto il mondo ed è stato imitato da altri esponenti del mondo dello sport.

La multinazionale americana ha scelto Kaepernick come testimonial proprio per il suo impegno politico e sociale: “Crediamo che Colin sia uno degli atleti più influenti della sua generazione, e ha utilizzato il potere dello sport per aiutare il mondo ad andare avanti. Volevamo dare ancora più forza al suo messaggio e introdurre lo slogan ‘Just Do It’ a una nuova generazione di atleti”, ha affermato Gino Fisanotti: vice presidente del brand nel Nord America.

Tuttavia, se molti ammirano il coraggio e le scelte del nuovo volto Nike, altri non hanno gradito la decisione del brand di associarsi all’atleta. Per questo motivo nelle ultime ore l’hashtag #NikeBoycott è diventato molto popolare negli Stati Uniti, soprattutto su Twitter. Gli utenti hanno iniziato a postare video in cui danno fuoco alle loro scarpe Nike, come segno di protesta. Anche il presidente degli Usa, Donald Trump, si è dissociato dalla scelta della multinazionale. Intanto, dopo il lancio della campagna, il titolo Nike perde il 3.16% in Borsa.