Saluti romani e bandiera italiana con il fascio littorio durante un funerale. E' successo il primo settembre a Sassari sul sagrato della chiesa di San Giuseppe nel giorno di addio a Giampiero Todini, docente di Storia del diritto italiano all'università della città sarda. I "camerati" prima posano un tricolore sul feretro poi, per dare l'ultimo saluto al professore, alzano il braccio destro e rispondono "Presente" al richiamo "Camerata Giampiero Todini".
La scena è stata ripresa con il cellulare da una consigliera comunale del centrosinistra di Sassari, Lella Careddu, suscitando notevoli polemiche. "Nella nostra città sul sagrato di una chiesa, senza vergogna. Fascisti sdoganati. Poi dite che son fissata", ha scritto Careddu a commento del video, che in poche ore ha ottenuto quasi 30mila visualizzazioni.
Todini, come ricostruiscono i giornali locali, era stato insignito dall'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga dell'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica ed era anche diventato Commendatore. Durante la carriera universitaria non aveva mai nascosto le proprie idee politiche, tanto da indossare una spilla del Movimento sociale italiano. Della stessa ala anche il figlio, candidato per CasaPound alle scorse elezioni politiche nel collegio unico per il Senato.
Il figlio: "Nessun reato commesso" - "È un omaggio funebre che ho voluto fare io per rispettare un'espressa volontà di mio padre, mi assumo tutta la responsabilità ma sono sicuro che, al di là del vespaio di polemiche, non ci saranno altre conseguenze perché non è stato commesso alcun reato". Lo ha affermato all'agenzia Ansa Luigi Todini, 43enne figlio del professor Giampiero. "Mi aspettavo le polemiche, ma immaginavo che rimanessero in ambito territoriale, non immaginavo tutto questo can-can che si sgonfierà in una bolla di sapone", prosegue Todini ricordando che "c'è una sentenza della Corte di Cassazione del febbraio 2018 che dice che il gesto del saluto romano è consentito in occasioni come le commemorazioni funebri e quella di domenica non era certo una manifestazione politica".