RISPOSTA A VIGANO'?

Papa: "Silenzio e preghiera dinanzi a chi cerca scandalo"

L'appello del Pontefice arriva dopo le discussioni sulla testimonianza dell'ex nunzio negli Usa, mons. Viganò, che ha accusato il Santo Padre di aver taciuto sugli abusi perpetrati da alcuni sacerdoti

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Per Papa Francesco "la verità è mite, la verità è silenziosa", "con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione", l'unica strada da percorrere è quella della "preghiera".  Le parole del Pontefice arrivano mentre imperversano ancora le discussioni sulla "testimonianza" dell'ex nunzio negli Stati Uniti, mons. Carlo Maria Viganò, che ha accusato il Papa di aver taciuto sugli abusi perpetrati da alcuni sacerdoti.

Come riferito dal sito della Santa Sede, Vatican News, nella preghiera il Papa è partito dall'odierno Vangelo di Luca, in cui Gesù, tornato a Nazareth, viene accolto con sospetto. La narrazione evangelica permette, dunque, di "riflettere sul modo di agire nella vita quotidiana, quando ci sono dei malintesi" e di comprendere "come il padre della menzogna, l'accusatore, il diavolo, agisce per distruggere l'unità di una famiglia, di un popolo".

"Il diavolo semina la menzogna nel cuore" - Giunto nella sinagoga, Gesù è accolto da una grande curiosità: tutti vogliono vedere con i propri occhi le grandi opere di cui è stato capace in altre terre. Ma Gesù usa solo "la Parola di Dio", un'abitudine che adotta anche quando "vuol vincere il Diavolo". Ed è proprio questo atteggiamento di umiltà che lascia spazio alla prima "parola-ponte", ha chiarito il Papa, una parola che semina il "dubbio", che porta a un cambio di atmosfera, "dalla pace alla guerra", "dallo stupore allo sdegno". Con il "suo silenzio" Gesù vince i "cani selvaggi", vince "il diavolo" che "aveva seminato la menzogna nel cuore".

Il caso Davis - In una nota diffusa domenica, padre Thomas Rosica e l'ex direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, contestano le parole dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò, a proposito dell'incontro organizzato tra Kim Davis e Papa Francesco in occasione della visita del Pontefice negli Stati Uniti a settembre del 2015. Davis divenne famosa negli Stati Uniti perché, da cancelliera di una contea del Kentucky, fece valere il suo diritto all'obiezione di coscienza e nel 2015 rifiutò di firmare la licenza matrimoniale a coppie gay. Secondo Viganò, il Pontefice sapeva chi era Davis e in Vaticano l'incontro era stato approvato. A quel punto Viganò venne convocato a Roma. Secondo Padre Lombardi Viganò avrebbe dovuto sapere che ci sarebbero state polemiche, e che i funzionari vaticani avevano approvato l'incontro solo perché non sufficientemente informati sulla Davis. E sulle accuse di Viganò, secondo cui Francesco avrebbe riabilitato McCarrick dalle sanzioni imposte da Benedetto XVI, nonostante lui fosse stati informato della cattiva condotta dell'arcivescovo, Lombardi e Rosica sostengono che non ci sono prove che quelle sanzioni furono mai applicate.