Tredici anni di vita insieme a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), ma sono state quelle quattro ore lunghissime, intrappolati in cinquanta centimetri di spazio, al buio, sotto i piloni e le macerie del ponte Morandi di Genova, a convincerli, una volta fuori da quell'inferno, che era ora di sposarsi. Così l'ucraina Natasha Yelina, 43 anni, e il moldavo Eugeniu Babin, 34, convoleranno a giuste nozze non appena saranno dimessi dall'ospedale San Martino del capoluogo ligure, nel quale sono ricoverati, nella stessa stanza, da quel tragico 14 agosto. "La nostra paura più grande era che non ci trovassero, ora dobbiamo ringraziare il Cielo che siamo qui", racconta Natasha a Il Corriere della Sera.
"Abbiamo deciso in questi giorni: ci sposiamo", annuncia la coppia dalle colonne de Il Corriere. "Lo faremo in chiesa - aggiungono - per ringraziare il Cielo di essere ancora qui. Quel giorno Dio ha conservato un nido per noi, per salvarci".
Ma i ricordi non possono non andare a quel tragico 14 agosto: la coppia percorreva il viadotto genovese per raggiungere la Costa Azzurra, meta della loro vacanza. "Il ponte ha iniziato ad alzarsi e ho capito che stava succedendo qualcosa di bruttissimo", racconta Natasha al quotidiano.
"Quando abbiamo finito di cadere e rotolare ci siamo detti: siamo ancora vivi, ma la nostra paura più grande era che non ci trovassero", aggiunge. "Abbiamo suonato il clacson finché non si è scaricata la batteria e quando da lontano abbiamo sentito le voci dei soccorritori abbiamo iniziato ad urlare", precisa Eugeniu.
Da quella stanza di ospedale, nella quale sono stati ricoverati insieme e dalla quale annunciano le nozze, la coppia era riuscita a girare un video da postare su Facebook per rassicurare amici e parenti dopo lo scampato pericolo.