Nella giornata di apertura delle 75esima Mostra del Cinema di Venezia occhi puntati sul film d'apertura della sezione Orizzonti "Sulla mia pelle", di Alessio Cremonini. La pellicola ripercorre gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. Protagonista Alessandro Borghi, affiancato da Jasmine Trinca, nei panni della sorella Ilaria. Per il film scroscianti applausi in conferenza stampa e commozione alla proiezione ufficiale.
Il film che racconta la storia di Stefano Cucchi è una finestra su una ferita ancora aperta, ma come ha sottolineato il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, "del cinema come dell'arte, della letteratura e della poesia abbiamo bisogno per orientarci, per dotarci di un'aumentata capacità di vedere le cose e osservare il mondo".
Alessio Cremonini ha spiegato come la sceneggiatura e il film siano frutto di un lungo e profondo lavoro. "Abbiamo studiato diecimila pagine di verbali. Lo abbiamo fatto con grande umiltà e senso francescano cercando di capire senza pregiudizi. Abbiamo cercato di capire - ha aggiunto - lo stato d'animo di una persona leggendolo da un verbale o ascoltando una fredda testimonianza, far diventare le carta carne come la prova di pestaggio di Stefano Cucchi che è avvenuto sul suo corpo. Molto studio e confronto di diverse opinioni". Spiega il regista al suo secondo film dopo "Border" (2013): "Non è certo un lavoro che vuole giudicare, ma casomai solo raccontare. E questo attraverso lo studio accurato dei verbali e delle testimonianze".
Alessandro Borghi ha rivelato: "La cosa più difficile è stato perdere 18 chili, mentre la più bella quella di aver ricevuto una telefonata da Ilaria, sorella di Cucchi, che mi ha detto:' sei uguale a lui'". Nulla è fiction nel film su Cucchi: "Tutto ciò che viene raccontato di Stefano è documentato - ha proseguito Borghi - ci sono state dette da persone che lo conoscevano. Stefano si era avvicinato alla fede, questa stava diventando una nuova fase della vita di Cucchi. Con fatica come le persone che hanno fatto degli errori. Ho voluto raccontare quei sei giorni di prigioni in cui lui ha cercato di portare dei cambiamenti nella sua vita pur continuando a sbagliare. Ho seguito il flusso di quanto accadeva. E nella seconda parte del film dovevo anche tenere sotto controllo il dimagrimento".
Barricadera invece Jasmine Trinca che nel film interpreta Ilaria, la sorella di Cucchi da sempre impegnata perchè sia fatta giustizia: "Questa storia mette tantissimo in luce l'irresponsabilità che c'è stata su tanti fronti. Possibile mai che nessuno si sia accorto di nulla?". E ancora l'attrice: "La mia posizione personale è chiara: questo film è un atto dovuto e non una semplice cronaca, un modo di riappropriarsi della realtà"
LA DEDICA DI ILARIA CUCCHI - Alla presentazione del film al Lido, la sorella di Stefano, Iralia Cucchi ha detto: "Dedico il film su mio fratello Stefano al ministro Matteo Salvini. Chiedo a lui un incontro pubblico che non accetterà mai perchè in campagna elettorale ha affermato che gli faccio schifo. Dopo aver visto il film e rivissuto quello che Stefano ha subito, non posso dimenticare quando Salvini ha detto che una eventuale legge sulla tortura avrebbe legato le mani alle forze dell'ordine e che in caso di fermo qualche sberla ci sta e se qualcuno si fa male pazienza. Una frase del genere detta dal ministro degli Interni è inaccettabile".