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Crollo Genova, a febbraio lettera di Autostrade: "Ponte non sicuro" | Il Gruppo: "Non era un allarme"

Secondo L'Espresso, invece, la società dei Benetton e il ministero erano a conoscenza della necessità di un urgente intervento per la messa in sicurezza del viadotto Polcevera gà mesi prima del crollo

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In una lettera del 28 febbraio 2018 il direttore delle manutenzioni di Autostrade, Michele Donferri Mitelli, avvertiva il ministero e il provveditorato dei rischi per la sicurezza legati al ritardo nell'approvazione del rinforzo del ponte Morandi, a Genova. In particolare, si legge nel documento pubblicato dal settimanale l'Espresso, si chiedeva di velocizzare l'iter per garantire "l'incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera".

"Interpretazione fuorviante" - Dopo che L'Espresso ha pubblicato lettera,  la società dei Benetton ha diramato un comunicato in cui si replica che l'interpretazione data dal settimanale è errata perché quella missiva "non lanciava un allarme", ma serviva a sollecitare l'approvazione del progetto di miglioramento del viadotto Polcevera. Il Gruppo sottolinea, quindi, che è stata data una spiegazione fuorviante.

L'articolo de L'Espresso - Nel suo articolo L'Espresso, spiega che non si sa chi abbia ricevuto personalmente la lettera, poiché come destinatario è indicato soltanto l'ufficio. È noto che la Direzione generale del Mit per la vigilanza sulle concessionarie autostradali è diretta da Vincenzo Cinelli, nominato il 14 agosto 2017 su proposta del ministro Graziano Delrio e confermato dall'attuale ministro Danilo Toninelli. Mentre il capo del Provveditorato di Genova è l'architetto Roberto Ferrazza, scelto da Toninelli come presidente della commissione d'inchiesta del ministero e poi sostituito per "motivi di opportunità".

La lettera di allarme del direttore di Autostrade è la seconda di cinque scritte al ministero tra il 6 febbraio e il 13 aprile 2018. In quella del 28 febbraio, il manager è esplicito. "Si fa riferimento a quanto in oggetto - scrive Michele Donferri Mitelli - alla nostra precedente corrispondenza e alle interlocuzioni intervenute presso il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alla presenza del vostro funzionario Uit Genova nella seduta del 1.2.2018".

Quella del primo febbraio è la riunione presieduta dal provveditore Ferrazza, alla presenza del rappresentante genovese della Direzione generale per la vigilanza, l'ingegner Carmine Testa, capo del Uit, l'Ufficio ispettivo territoriale. "Al riguardo - continua il direttore di Autostrade - dal momento che non abbiamo più avuto evidenza se siano necessari ulteriori approfondimenti e/o elementi integrativi Vi significhiamo... di restare a Vostra disposizione qualora siano necessari chiarimenti e integrazioni in relazione agli aspetti tecnico-economici del progetto rappresentando, ancora una volta, l'urgenza che riveste la conclusione dell'iter approvativo dell'intervento". "Vista l'importanza strategica dell'opera e la natura dell'intervento - aggiunge Donferri Mitelli - tenuto conto che il completamento delle procedure di affidamento può essere stimato in 13-15 mesi, si ritiene, in considerazione del protrarsi dei tempi di approvazione, che l'intervento non possa essere in esecuzione prima del secondo semestre 2019 o inizio 2020. Tale circostanza comporterebbe una serie di ripercussioni sia per la pianificazione economica che per l'incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera. Per quanto sopra, Vi preghiamo di portare avanti l'iter autorizzativo quanto prima".

L'Espresso sottolinea che "finora si sapeva che gli uffici coinvolti fossero al corrente soltanto del degrado della struttura, a cominciare dai tiranti consumati dalla corrosione del venti per cento. Ma nessun documento dimostrava che ingegneri e funzionari fossero consapevoli del pericolo, che ogni giorno e ogni notte decine di migliaia di automobilisti e camionisti stavano correndo". La lettera dimostra, rileva il settimanale, che "il direttore della manutenzione di Autostrade il 28 febbraio 2018 è consapevole che bisogna fare in fretta perché, per il ponte Morandi sul torrente Polcevera, è necessario un incremento di sicurezza: che evidentemente manca. E non bisogna più perdere tempo. Ma nessuno si attiva per proteggere il viadotto e quanti continuano a passarci sopra, con prescrizioni come la limitazione del traffico pesante e la riduzione delle corsie di marcia. L'autorizzazione al progetto da parte della Direzione per la vigilanza che Michele Donferri Mitelli sollecita arrivera' soltanto a giugno".

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