Di Maio: "Il nostro codice etico dice che Matteo Salvini non si deve dimettere"
Il vicepremier chiede "rispetto per la magistratura", ma sulle indagini a carico del ministro dell'Interno dice: "Credo sia un atto dovuto"
"Secondo il codice etico che è contenuto nel nostro contratto di governo, il ministro dell'Interno deve continuare a fare il ministro". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio dopo l'iscrizione nel registro degli indagati di Matteo Salvini per la vicenda Diciotti. Di Maio ha quindi chiesto "pieno rispetto per la magistratura", ma ha ribadito che "è nostro dovere attuare il programma elettorale".
Di Maio, che sulle indagini ha detto "credo si tratti di un atto dovuto", ha sottolineato che il governo si assume la responsabilità politica delle scelte fatte sul caso della nave Diciotti, ma c'è "pieno rispetto" per l'azione della magistratura per cui non dobbiamo "attaccare" i pm che indagano.
"Governo è stato ed è compatto" - "In questi giorni non è mancata la compattezza del governo - ha spiegato Di Maio -. Devo ringraziare il ministro degli esteri Moavero e il premier Conte perché abbiamo fatto un gioco di squadra che sarà molto importante per le altre emergenze. Siamo stati compatti sulla linea da tenere, anche perché bisognava contrattare con altri Paesi. Il governo è stato ed è compatto sulle decisioni prese".
Bonafede: "Ue sorda ai valori di solidarietà" - Il governo "è compatto sul caso Diciotti". Lo assicura su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dicendo che l'esecutivo fa fronte comune sul fatto che "l'Unione europea è evidentemente sorda rispetto agli stessi valori di solidarietà e mutualità che ne erano il fondamento. Prendiamo atto che non è più così, anche dopo il vertice di fine giugno in cui erano stati espressi ben altri propositi".
"Ue arrogante, l'Italia non abbassa la testa" - Di Maio si è poi scagliato contro l'Ue. "Venerdì c'è stata una riunione degli sherpa Ue, neanche si sono scomodati i rappresentanti, che hanno detto 'l'Italia deve cavarsela da sola' e poi sono andati tutti al mare. Questo è stato il loro mantenere gli impegni. A questo punto abbiamo fatto da noi e l'abbiamo fatto perché è molto importante che non si dia più l'impressione che ci sia un'Italia che abbassa la testa di fronte all'arroganza della Ue".
Se lʼUe ci desse segnali aiuto, potremmo ravvederci - Di Maio spiega quindi che "se l'Unione europea ci desse segnali di aiuto, noi potremmo ravvederci". Il riferimento è non solo ai migranti ma anche a "lotta alla povertà e alla disoccupazione, con il reddito di cittadinanza, con la possibilità di eliminare la legge Fornero". E, tornando a minacciare il blocco dei fondi all'Ue, sottolinea che "invece il loro atteggiamento è veramente inspiegabile".
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