Si sono riabbracciate all'ospedale Gemelli di Roma, dopo che la furia del Raganello le aveva separate mentre erano in gita con i genitori nelle Gole sul Pollino. Michela, 11 anni, l'unica della famiglia di Qualiano (Napoli), ad uscire illesa dalla piena, dopo aver partecipato ai funerali di mamma Carmen Tammaro e papà Antonio Santopaolo, ha raggiunto Chiara, 9 anni, diventata, suo malgrado, la bambina-simbolo della strage. "Grazie per avermi dato la sorella che tanto desideravo", avrebbe scritto, come raccontano a Il Corriere della Sera gli psicologi che la seguono, la più grande al padre e alla madre che in Calabria avrebbero sacrificato la loro vita per Chiara.
Chiara, portata al Policlinico Gemelli di Roma in sedazione profonda dopo essere stata tratta in salvo nel fango del Raganello, è sveglia, respira autonomamente e continua a migliorare. La bimba, della celebre foto che la ritrae abbracciata al suo soccorritore, resta ricoverata presso la Terapia intensiva pediatrica e trauma center pediatrico del nosocomio romano. Intanto, ha potuto incontrare la sorella Michela, che, con gli altri familiari, viene seguita dall'equipe di psicologi della Fondazione Gemelli.
"Michela ci ha raccontato nei dettagli quello che è accaduto quel giorno e poi quando ha dovuto affrontare il tema dei genitori perduti ha cominciato a ridere indossando la finta maschera della serenità. Una difesa rigida, un meccanismo di riparazione interno che impensierisce e la mette a rischio", ha spiegato a Il Corriere della Sera Daniela Chieffo, neuropsicologa e psicoterapeuta del Policlinico Gemelli.
Attraverso la scrittura e il disegno gli specialisti cercano di far rielaborare il lutto alla maggiore della famiglia Santopaolo. La più piccola sta prendendo coscienza di quanto accaduto dopo il risveglio dal coma.