Tarocchi: L’Arcano 12, L’Appeso
Non è necessariamente una carta negativa, ma richiede l’apertura a nuove prospettive
Nell’approfondimento dello studio dei 22 Arcani dei Tarocchi, dopo le prime undici lame, siamo giunti all’Arcano numero 12: l’Appeso. La disposizione dei 22 Arcani non è casuale e la comprensione di uno conduce a quello immediatamente successivo. L’Appeso preceduto dall’Arcano de “La Forza”, che simboleggia una forte energia, ma anche una rabbia incontrollata.
L’Appeso viene raffigurato come un uomo appeso a testa in giù, infatti in alcuni mazzi si chiama proprio “L’Impiccato” o, in altri ancora, “Il Traditore”. Spesso la sua immagine lo mostra appeso soltanto per una caviglia e, nonostante la posizione possa indurre a pensare che si tratti di una posizione scomoda o dolorosa, il viso non trasmette emozioni negative.
Con questo Arcano abbiamo un ribaltamento della situazione, che viene osservata da un nuovo punto di vista, inconsueto, non abituale. L’Appeso guarda i problemi da una nuova prospettiva, che presuppone un’attesa prima che la situazione in esame si sblocchi. Un grande spirito di adattamento e una maggiore flessibilità presuppongono un duro lavoro interiore, senza il quale non sarebbe possibile ottenere questa nuova visione che l’Appeso desidera raggiungere. Il suo non è un compito semplice, ma nemmeno impossibile da realizzare.
Quando in un consulto esce questo Arcano, probabilmente siamo di fronte ad un consultante che si trova in una condizione in cui è costretto a sacrificare qualcosa in cambio di risultati che non giungeranno nell’immediato. Il nome stesso della carta, infatti, ci parla di una situazione appesa, ferma, bloccata, che deve essere studiata da vari punti di vista prima di poter giungere alla trasformazione (che arriverà con l’Arcano successivo, la Morte).
Nel caso in cui l’Arcano esca capovolto, quindi con la testa in alto, ci troviamo spesso di fronte a qualcuno che si ostina a non voler osservare tutte le sfaccettature di una situazione in cui è coinvolto.
SU TGCOM24