"Da privati nessun freno a investimenti"

Crollo ponte, vertici Atlantia: con noi meno vittime | Verso class action in Usa

"Dai privati nessun freno alla sicurezza": le dichiarazioni dei dirigenti del gruppo appartenente alla famiglia Benetton dopo la decisione del governo di revocare la concessione delle autostrade italiane

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"Prima della privatizzazione, le risorse destinate alla sicurezza erano drammaticamente inferiori, con l'attuale gestione abbiamo raggiunto il risultato di far diminuire drasticamente le vittime degli incidenti registrati sulle tratte autostradali da noi gestite: dalle 420 vittime nel 1999, ultimo anno di gestione pubblica, alle 119 nel 2017". I dirigenti Atlantia hanno diramato un comunicato per rispondere alle accuse dopo il disastro di Genova.

I vertici hanno quindi replicato alle critiche per aver espresso in ritardo il proprio cordoglio per le 41 vittime del crollo del ponte Morandi spiegando di aver "ritenuto doveroso mantenere il silenzio per il rispetto dovuto alle persone che hanno perso la vita". Un comunicato, tardivo, che ha il sapore di un certo opportunismo e che promette di scatenare non poche polemiche.

Atlantia, la holding di Autostrade per l'Italia appartenente alla famiglia Benetton, teme di perdere un'importantissima fetta di mercato se la revoca della concessione per le autostrade dovesse diventare effettiva, come promesso dal governo, che avrebbe intenzione di nazionalizzare i caselli. Ma non solo, ora il gruppo trema per il rischio di una class action degli azionisti in America. 

Da privati nessun freno alle risorse per la sicurezza - Nel comunicato i dirigenti Atlantia proseguono sottolineando che da parte loro "non c'è nessun freno agli investimenti per la sicurezza, né ci sono tagli alle spese di manutenzione da immolare sull'altare del dio profitto. Al contrario, è alta la volontà di investire pesantemente in sicurezza e metodi di gestione trasparenti e meritocratici - uniti a fatica, impegno e passione - della squadra dirigenziale e di tutto il personale dell'Azienda, per rafforzare i livelli di sicurezza che prima della privatizzazione erano drammaticamente inferiori".

Potrebbe abbattersi una class action su Atlantia - Lo studio legale Bronstein, Gewirtz & Grossman infatti "sta esaminando potenziali rivendicazioni per conto di acquirenti" dopo che, sulla notizia della possibile revoca della concessione e di una sanzione "il prezzo delle azioni è sceso di 1,66 dollari, o del 13,7%, per chiudere a 10,45 dollari il 16 agosto". Lo annuncia lo studio legale la cui "competenza è la ricerca aggressiva di richieste di contenzioso".