DOPO CINQUE GIORNI IN MARE

Migranti, Toninelli: la nave Diciotti attraccherà al porto di Catania | Il Viminale: "Nessuna autorizzazione per lo sbarco"

A bordo ci sono 177 profughi. Il ministro Toninelli: "La guardia costiera ha fatto il suo dovere, ora tocca all'Europa"

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La nave Diciotti della guardia costiera, da cinque giorni in mare davanti alla costa dell'isola di Lampedusa con a bordo 177 migranti, attraccherà al porto di Catania. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli su Twitter, aggiungendo: "I valorosi uomini della Guardia costiera hanno compiuto il loro dovere salvato vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l'Europa faccia in fretta la sua parte".

Dopo l'annuncio di Toninelli, però, è arrivato lo stop da parte del Viminale: il ministero dell'Interno fa infatti sapere che Salvini non ha dato né darà alcuna autorizzazione allo sbarco finché non avrà la certezza che i 177 migranti a bordo non resteranno in Italia ma andranno altrove. La nave, dunque, attraccherà a Catania ma i migranti dovranno restare a bordo.

La Procura apre un'inchiesta - La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per "conoscere il tentativo di ingresso" di migranti "avvenuto il 16 agosto al largo dell'isola di Lampedusa, tratti in salvo dalla motonave Diciotti e ad oggi ancora ospitati sulla medesima motonave della Guardia costiera". L'indagine, fa sapere il procuratore Luigi Patronaggio, "punta a individuare scafisti" e "a conoscere le condizioni dei 177 migranti a bordo della unità navale militare".

I migranti agli investigatori: "Abbandonati dai maltesi" - I migranti sarebbero stati soccorsi da un'imbarcazione i cui occupanti hanno detto di essere maltesi, che hanno prima "scortato" il natante verso Lampedusa e quindi, a circa 24 ore dall'intervento, avrebbero invertito la rotta abbandonando i migranti, poi recuperati dalla nave della Guardia costiera italiana. Questo emerge, secondo quanto si apprende da fonti investigative, dalle testimonianze di otto migranti che erano a bordo della Diciotti e sono stati trasferiti per cure mediche a Lampedusa e Porto Empedocle, dove sono stati ascoltati, come persone informate sui fatti, da uomini della polizia e della guardia costiera.

Bruxelles cerca una soluzione - Intanto la portavoce della Commissione Ue per la migrazione, Tove Ernst, spiega che a Bruxelles "siamo al lavoro per trovare una soluzione, la più rapida possibile. Siamo stati contattati dalle autorità italiane e stiamo contattando gli Stati membri". La Ernst non commenta le dichiarazioni di Matteo Salvini sull'intenzione di riportare i migranti in Libia se l'Ue non troverà una soluzione. "Non commentiamo scenari ipotetici", ha detto.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, Maruo Palma, informando le alte cariche dello Stato con alcune sue valutazioni sul caso, ritenuto di "rilevanza umanitaria".

Salvini: "I trattati si possono cambiare" - Rispondendo alle accuse del governo maltese di aver portato i migranti nelle loro acque, Matteo Salvini ha detto: "I maltesi non hanno dato grande prova di affidabilità, ma adesso sto verificando che i nostri uomini facciano quello che devono fare". E ha aggiunto: "A furia di dire non si può fare non si cambia niente, i trattati internazionali di possono e si devono rivedere".