Sandra Milo riceverà il David alla Carriera nel corso della 66esima edizione dei Premi David di Donatello. Lo ha annunciato Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello: "Chi se non Sandra Milo, la bionda vaporosa e svanita, si fa per dire, amata da Fellini che la immortala come sogno erotico in 8½ e Giulietta degli Spiriti?". Il riconoscimento sarà assegnato il prossimo 11 maggio, nell'ambito della cerimonia dei premi del cinema italiano.
Piera Detassis ha spiegato la scelta di conferire il premio all'attrice: "Il David alla Carriera è un omaggio alla battagliera Salvatrice Elena Greco, questo il suo vero nome, svelata al cinema, non per caso, dal regista delle donne Antonio Pietrangeli. Sotto la sua direzione si ricordano pellicole iconiche quali Lo scapolo, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma e quel capolavoro, anche d'interpretazione, che è La visita, di cui Milo è dolce, ingannata e disillusa protagonista. L'attrice, che sorprendentemente non ha mai ricevuto una candidatura ai David di Donatello, ha recitato per tanti, da Roberto Rossellini a Gabriele Salvatores, da Gabriele Muccino a Pupi Avati, da Jean Renoir e Claude Sautet. La sua è una presenza quasi votiva, simbolo della femminilità e di come l'ha interpretata il nostro più grande cinema. Milo è la donna che i sogni degli uomini hanno immaginato, ma che l'attrice, con la sua astuzia, ha saputo mettere all`angolo. L'Accademia del Cinema Italiano è onorata di consegnarle il David alla Carriera".
Nel corso della sua carriera Sandra Milo ha recitato per alcuni dei più importanti registi della storia del cinema italiano, da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli e Federico Fellini fino alle più recenti collaborazioni con Gabriele Salvatores e Gabriele Muccino. Dotata di autoironia e vena comica, ha esordito sul grande schermo nel 1955 a fianco di Alberto Sordi e Nino Manfredi ne "Lo scapolo" di Antonio Pietrangeli: il film ha segnato l'inizio di un sodalizio artistico fra il regista e l'interprete che è proseguito in altre tre occasioni, "Adua e le compagne", "Fantasmi a Roma" e "La visita".
Nel corso degli anni, è stata protagonista di pellicole come "Il generale Della Rovere" di Roberto Rossellini e "Frenesia dell'estate" di Luigi Zampa e "L'ombrellone" di Dino Risi. La consacrazione è arrivata nel 1963 grazie a "8½" di Federico Fellini, film vincitore di due Premi Oscar. Il regista riminese è tornato a dirigere l'attrice anche nel 1965 in "Giulietta degli spiriti".
Dopo una lunga esperienza televisiva, Sandra Milo è tornata ad essere protagonista al cinema in film come "Il cuore altrove" di Pupi Avati, "Happy Family" di Gabriele Salvatores e in "A casa tutti bene" di Gabriele Muccino, che si è aggiudicato il David dello Spettatore nel 2019.