E' scontro totale tra il governo e Autostrade dopo la minaccia dell'esecutivo di stracciare la concessione in capo alla controllata dalla famiglia Benetton, dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Ma nella maggioranza le posizioni per tutta la giornata sembrano divergere: La Lega ammorbidisce la minaccia della revoca, il M5s invece tira dritto senza fare sconti e Di Maio avverte che chi è contro la revoca dovrà passare sul suo cadavere. Fino a che, in serata Salvini chiarisce che la maggioranza la pensa tutta allo stesso medo.
L'altolà del governo ha causato pesantissime perdite in Borsa al titolo Atlantia, che in un solo giorno ha bruciato 4,2 miliardi di capitalizzazione trascinando giù tutti i titoli del comparto. La tensione è alle stelle: la società rivendica il suo operato e nel tentativo di difendere il titolo ricorda che anche in caso di revoca le spetterebbe comunque "il riconoscimento del valore residuo della concessione". E quello che sembrava un braccio di ferro si trasforma così in una sfida all'ultimo sangue.
Prima da parte dei viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini contro Autostrade, poi tra i due stessi leader politici. Dopo la frenata di Salvini (che dice di puntare subito a ottenere risorse per l'emergenza da parte di Atlantia, rinviando a un secondo momento l'eventuale revoca della concessione) il capo politico del M5s avverte: "La sentenza già c'è stata, sono i 38 morti e il crollo del ponte. La posizione del governo è che chi non vuole revocare le concessioni ad Autostrade deve passare sul mio cadavere. C'è un volontà politica chiara". Parole che vengono lette come una risposta alla prudenza della Lega. Ma Salvini getta subito acqua sul fuoco: "Sulla revoca della concessione la sintonia nel governo è totale", dice.
La giornata è tutta puntata a stigmatizzare il comportamento di Autostrade di fronte alla tragedia di Genova. "Facce di bronzo, parlano di affari con i morti ancora da riconoscere", attacca Salvini. "Sono vergognosi, pensano ancora ai profitti e alla Borsa", si indigna anche Di Maio che accusa anche il Pd per aver, sostiene, prolungato "di notte" la concessione ad Autostrade: "A me la campagna non l'ha pagata Benetton e sono libero di rescindere questi contratti" attacca. E così mentre ancora si contano le vittime del tragico crollo, infuria la bagarre politica.
Il Pd reagisce. Matteo Renzi replica: "Chi dice che il mio governo ha preso i soldi da Benetton è tecnicamente parlando un bugiardo. Se lo dice per motivi politici è uno sciacallo". Il deputato Anzaldi evoca per i 5 Stelle il reato di aggiotaggio e scova una vecchia consulenza ad Aiscat di Giuseppe Conte che sarebbe stato anche legale di un'altra concessionaria, la A4. Il segretario Pd Maurizio Martina e l'ex ministro Graziano Delrio annunciano querele mentre altri esponenti citano un documento pubblicato da Enrico Mentana secondo cui nel 2016 la Lega avrebbe ricevuto un finanziamento da Autostrade spa Roma di 150mila euro.
Intanto mentre Forza Italia chiede di istituire una commissione di inchiesta sullo stato delle infrastrutture in Italia, secondo fonti di governo, la revoca allo stato "non è affatto esclusa" ma potrebbe essere l'esito di un procedimento più lungo. A conferma che la revoca della concessione non è nell'immediato all'ordine del giorno, il ministero delle Infrastrutture ha costituito una Commissione ispettiva e suoi esperti già venerdì saranno sul luogo del crollo per i primi accertamenti.