Un ordigno è esploso nella notte all'esterno della sede storica della Lega a Treviso, nella zona industriale di Villorba. La deflagrazione non avrebbe provocato danni alla struttura, né vi sono persone coinvolte. Un secondo ordigno è stato fatto esplodere dagli artificieri della polizia. "Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Agguato - L'ipotesi è che chi ha piazzato i due ordigni avesse l'intenzione di fare un vero e proprio agguato per chi fosse giunto sul posto. Fonti della Lega, confermate dagli inquirenti, dicono che la prima "bomba cara" trovata esplosa avrebbe dovuto richiamare l'attenzione, mentre la seconda, una pentola a pressione riempita con chiodi e un innesco a tensione, avrebbe potuto esplodere nel momento in cui qualcuno avesse fatto scattare il filo di nylon, sisstemato rasoterra, cui l'ordigno era collegato.
Rivendicazione - A rivendicare l'azione è stata una sedicente cellula anarchica, "Haris Hatzimihelakis /Internazionale" per l'attentato. Si tratta di un volantino pubblicato sul web che, con data 12 agosto 2018, rivendica di aver "attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso", e rimanda per questo gesto all'invito "lanciato dai compagni della cellula "Santiago Maldonado", che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio".