l'effetto della tragedia

Dopo Genova, timori in tutta Europa: ponti allo studio dei governi

Il crollo del viadotto sulla A10 ha provocato forti reazioni all'estero. In Bulgaria avviata una manutenzione straordinaria, preoccupazione anche in Francia e Germania

© ansa

Il crollo del ponte Morandi a Genova ha suscitato forti reazioni anche all'estero. La tragedia è stata infatti largamente ripresa in tutta Europa. Sono diversi i Paesi nei quali i media hanno provato a stilare un quadro delle strutture all'interno dei proprio confini. In Bulgaria il governo ha avviato un'immediato piano di manutenzione straordinaria; preoccupazioni anche in Francia e Germania.

Bulgaria - In seguito al crollo avvenuto a Genova, la Bulgaria ha stabilito la manutenzione straordinaria di 211 ponti, in particolare tra quelli realizzati in arco temporale che va tra i 35 e i 40 anni fa. Secondo un verbale del Consiglio dei ministri, alcuni di questi collegamenti verserebbero infatti in cattive condizioni. Il premier Boyko Borisov ha affermato: "Sia che vengano finanziati con prestiti che ripagheremo, sia con fondi di bilancio, voglio che vengano ristrutturati tutti insieme".

Francia - Oltralpe Le Monde e altri giornali hanno ripreso un recente rapporto realizzato da due società specializzate, incaricate di uno studio dal ministero dei Trasporti. Secondo il documento “sui 12mila ponti della rete francese gestiti dallo Stato, un terzo ha bisogno di riparazioni”. Sempre secondo il report 840 di queste strutture presenterebbe danni gravi, con il rischio di manifestare, in futuro, rischi di crollo; per questo sarebbe necessaria la “chiusura preventiva dei ponti alla circolazione dei mezzi pesanti o di tutti i veicoli”.

Germania - Per quanto riguarda la Germania, la Bild ha messo sotto esame gli snodi più trafficati della nazione. Secondo il governo federale, sottolinea il quotidiano, "dei 39.500 ponti sulle autostrade e strade principali, solo uno su otto è in buone condizioni. Uno su tre dovrebbe essere ristrutturato in modo tempestivo". Dai dati dell'osservatorio di controllo del ministero tedesco delle Infrastrutture e dei Trasporti, emerge che tra il 2014 e il 2018 circa 9 milioni di metri quadrati di ponti risultano essere deteriorati. Anche Frankfurter Allgemeine Zeitung e Spiegel hanno pubblicato approfondimenti sul tema.

Svizzera - Nella vicina Svizzera l'Ufficio federale delle strade, tramite il portavoce Thomas Rohrbach, ha affermato al quotidiano Blick che ogni anno lo Stato investe tra i 200 e i 400 milioni di franchi per la manutenzione dei ponti autostradali. "Il personale dei centri di manutenzione autostradale è quotidianamente sulla rete stradale nazionale - ha spiegato Rohrbach - effettua controlli visivi e segnala immediatamente eventuali danni. Ogni ponte viene ispezionato accuratamente ogni cinque anni. E in caso di incidente o incendio nei pressi di un ponte, quest'ultimo viene esaminato".

Spagna - Anche i quotidiani iberici hanno ripreso la vicenda. Nella rete nazionale spagnola sarebbero presenti circa 22.500 opere di transito (tra cui ponti), tutte ispezionate negli ultimi cinque anni. Alcuni media hanno però denunciato scarsa trasparenza in questo senso da parte del governo, accusa rigettata dai vertici di Madrid.