Crollo del ponte, Conte: "Revocheremo la concessione ad Autostrade"
Il Cdm straordinario ha decretato lo stato d'emergenza a Genova, stanziando 5 milioni per gli interventi più urgenti. Autostrade: "Corretti, lo dimostreremo". Per la revoca previsto un indennizzo di 20 mld
Dopo il disastro di Genova, il governo vuole revocare la concessione di Autostrade per l'Italia, considerata responsabile del crollo del ponte Morandi. La società però si è sempre difesa e ha replicato che dimostrerà la propria correttezza. Al termine del Cdm straordinario, Conte ha spiegato: "Avvieremo la procedura". Ma per l'esecutivo non sarà così semplice dato che la revoca prevede, secondo il contratto, un indennizzo di 15-20 miliardi.
Stato di emergenza per un anno - Intanto il Consiglio dei ministri straordinario, convocato e tenutosi in prefettura a Genova, ha decretato lo stato di emergenza per 12 mesi per il capoluogo ligure. Il presidente del Consiglio ha spiegato che il governo ha stanziato 5 milioni per i primi interventi urgenti.
Lutto nazionale - Conte ha poi annunciato la decisione "di proclamare una giornata di lutto nazionale. Dobbiamo ancora individuare il giorno, che coinciderà con la giornata della cerimonia funebre delle persone defunte".
Per le prossime concessioni il governo sarà più rigoroso - Per quanto riguarda la gestione degli interventi l'esecutivo intende "nominare un commissario ad hoc per la ricostruzione a Genova", garantendo che il governo "nell'atto di disporre nuove concessioni, sarà molto più rigoroso nella valutazione delle clausole. Andremo a rivedere i contratti di servizio per rendere più stringenti i vincoli".
Subito la messa in sicurezza - In merito alla messa in sicurezza dei due tronconi del ponte, il presidente del Consiglio ha assicurato che si provvederà "al più presto", così come al più presto andranno "rimosse le macerie per costruire dei percorsi di viabilità alternativi". Conte ha infine rivolto il suo "commosso plauso a tutti i soccorritori che stanno lavorando e continueranno a lavorare 24 ore su 24".
Autostrade: "Lavori svolti sulla base di standard internazionali" - In relazione all'annuncio dell'avvio della procedura di revoca della concessione, "Autostrade per l'Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi". Lo si legge in una nota, che precisa: "E' una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali". "Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree", viene aggiunto.
Revoca, per il governo strada in salita: indennizzo di 15-20 mld - La strada per la revoca, per il governo, si fa in salita. La convenzione che regola i rapporti tra lo Stato e la società che si è presa in carico la gestione del manto autostradale italiano è stata scritta a favore del concessionario. Come si legge nel contratto la società ha diritto a "un indennizzo in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione e sarà pari a un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione". L'eventuale revoca della concessione comporterebbe quindi un risarcimento stimato intorno ai 15-20 miliardi. La scadenza della concessione è nel 2042.
Toninelli: "Stop avvantaggiare i gestori" - "Con il governo del cambiamento non ci saranno più convenzioni che avvantaggiano i gestori privati a discapito dello Stato". Lo annuncia il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli su Twitter.
Salvini: "Vanno ridiscusse tutte le convenzioni" - "Va ridiscusso tutto, non solo la concessione con Autostrade, ma tante concessioni fatte in passato con generosità a favore dei privati". Lo annuncia il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Saremo particolarmente attenti affinché tutte queste società che sono ampiamente in utile - sottolinea - possano liberamente investire il più possibile in sicurezza e manutenzione".
Di Maio: "Tutti avrebbero voluto un contratto così" - "Il giorno in cui pubblicheremo i contratti" con le concessionarie autostradali, "capirete tutti che quei contratti erano segreti perché tutti avrebbero voluto un contratto come quello". Lo ha detto il vicepremier e ministro dello sviluppo e del lavoro Luigi Di Maio al Tg4. "E' logico che quando lo Stato firma un contratto del genere deve farlo con vincoli, penali e certezze, ma - ha aggiunto Di Maio - deve essere chiaro anche che se metti un asse viario come quello in mano a una società che deve fare profitto, quando deciderà se investire i soldi del pedaggio nella manutenzione o negli utili è molto probabile che li investirà negli utili". Il ministro ha poi sottolineato che "questo governo non ha preso soldi dai Benetton, ma i Benetton che non sono solo quelli delle magliette ma sono quelli di Autostrade per l'Italia, hanno finanziato le campagne elettorali di tutti i partiti del passato, di tutti i partiti del governo del passato".
I bond Atlantia affondano ai minimi storici - Scivolano ai minimi storici i bond di Atlantia, la società dei Benetton proprietaria di Autostrade per l'Italia. Dopo il disastro del ponte Morandi e la volontà del governo di ritirare le concessioni, le obbligazioni con scadenza luglio 2027 cedono il 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 scivola del 4,3% a 91,79. I credit default swap, gli strumenti che assicurano contro un default del debito di Atlantia, sono schizzati ai massimi da 5 anni, riporta inoltre Bloomberg.
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