Le primarie del partito democratico del Vermont, negli Stati Uniti, non smettono di stupire: dopo la candidatura dello studente di 14 anni, sta facendo parlare di sé la vincitrice delle elezioni: Christine Hallquist. Ex Ceo della società che serve l'energia elettrica nello Stato, 62 anni, è la prima candidata transgender a correre per la guida del Vermont. A novembre sfiderà il governatore repubblicano uscente Phil Scott.
"Dico alla gente che non è la cosa più dura che ho fatto. Penso che dopo la mia transizione sessuale tutto il resto sembri molto facile", ha dichiarato al Guardian. "Avevo 11 anni, ricorderò quel giorno per sempre, quando mia madre mi vestì come Cappuccetto Rosso per Halloween. Fu bellissimo, mi piacque e le dissi 'mamma, voglio essere una bambina' ma lei mi ammonì di non dirlo mai a nessuno", ha ricordato. Il monsignore della scuola cattolica che ha frequentato da bambina aveva suggerito ai suoi genitori di sottoporla a un esorcismo. I genitori hanno rifiutato la proposta e, dopo quell'episodio, hanno deciso di trasferire Hallquist in una scuola pubblica.
La 62enne ha dichiarato che a spingerla alla candidatura è stata l'elezione di Trump alle presidenziali: "E' stato il momento in cui ho cui ho capito che il mondo era cambiato. Sono andata a letto in lacrime. Poi ho capito che dovevo fare qualcosa". La donna ha ammesso però che probabilmente non avrebbe mai vinto se si fosse candidata in uno Stato diverso dal Vermont: "Potrebbe succedere in Alabama? Probabilmente no", ha concluso.
Hallquist non è la prima transgender a essersi candidata negli Usa per un posto pubblico. Ci ha provato anche Chelsea Manning, la "talpa" del Datagate, sconfitta però alle primarie in Maryland. Ci è riuscita in Virginia Danica Roem, eletta al Congresso per i democratici. Nessun transgender però ha mai guidato uno Stato, chissà che Hallquist non riesca a ottenere questo primato.