Crollo ponte Genova, la "Gronda": storia del piano che poteva evitare il peggio
Avrebbe dovuto alleggerire il peso del traffico del viadotto Morandi: un progetto ostacolato dai comitati No Gronda e mai realizzato
Uno degli argomenti più discussi delle ultime ore è quello riguardante la "Gronda di Genova", una nuova bretella autostradale che avrebbe dovuto alleggerire il peso del traffico di Ponte Morandi e dirottare il crescente via vai commerciale verso la Valpolcevera per poi confluire sull’autostrada per Milano. Un progetto mai realizzato - perché ostacolato dai comitati No Gronda, antesignani dei No Tav - che forse avrebbe potuto evitare il crollo del "Ponte di Brooklyn" ligure e, di conseguenza, la terribile tragedia che si è verificata lo scorso 14 agosto.
L’evoluzione del progetto - In merito, si parla proprio di una
"guerra della Gronda", iniziata nel
1984. Il progetto viene discusso, riposizionato, diversamente dimensionato fino a diventare "La Gronda Bassa". Vengono stanziati anche i primi fondi: 2,5 miliardi, ma il progetto viene bocciato. Si passa, dunque, a un’altra ipotesi: "La Gronda Alta”. Si tratta di un altro tracciato, approvato dagli enti locali coinvolti nel piano e dal ministero delle Infrastrutture. Costo previsto: 5 miliardi. Ma anche in questo caso, il progetto non è mai partito.
Il video di società Autostrade - Un video di società Autostrade, pubblicato sul sito "La Gronda di Genova", sottolinea l’importanza del progetto e la necessità di alleggerire ponte Morandi, in cui il traffico commerciale arrivava a oltre
60mila passaggi al giorno. Passaggi che, nel tempo, hanno indebolito la struttura fino a farla crollare.
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