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Eccidio di Sant'Anna, Mattarella: "Riscoprire una cultura di pace"

Il presidente della Repubblica, nel 74esimo anniversario del massacro nazifascista, ricorda che quella strage fu "uno dei vertici di più sconvolgente disumanità che la guerra seppe toccare"

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebra il 74esimo anniversario dell'eccidio nazifascista di Sant'Anna di Stazzema (Lucca) ricordando che quella strage fu "uno dei vertici di più sconvolgente disumanità che la guerra seppe toccare, orrore tra gli orrori". Il Capo dello Stato loda poi "la dignità della popolazione", capace di "trasmettere i valori che hanno consentito di accumulare tesori preziosi per il Paese e la sua cultura di pace".

"Sant'Anna di Stazzema è nel cuore degli Italiani - prosegue Mattarella -. In questo giorno di ricorrenza, desidero esprimere il rinnovato dolore per le tante vite innocenti così crudelmente martoriate, e insieme i sentimenti di vicinanza ai familiari delle vittime, ai discendenti, a tutti coloro che oggi partecipano alle celebrazioni di Sant'Anna di Stazzema".

Il capo dello Stato ricorda poi come "il commosso saluto della Repubblica si unisce a quello di tutti gli italiani e di tutti gli europei che considerano irrinunciabile quel patrimonio di libertà, di diritti, di solidarietà che, dopo la Liberazione, i nostri popoli sono riusciti a costruire e che siamo sempre chiamati a difendere da ogni minaccia. Una spietata ferocia si accanì allora su bambini, donne, anziani inermi, spezzando sentimenti e speranze, oltraggiando i loro corpi, occultando ogni segno di umanità negli stessi aguzzini. A tanto può giungere la violenza, l'odio, la smania di dominio: questa memoria consegna alle nostre coscienze un monito che mai può essere cancellato".

Mattarella conclude sottolineando il fondamentale ruolo della memoria che deve servire da monito per il futuro: "Sta ora al nostro impegno e alle nostre responsabilità, personali e collettive, rafforzare nei tempi nuovi la cultura della vita, la pace tra uomini e popoli liberi, la solidarietà necessaria per dar vita a uno sviluppo davvero condiviso e sostenibile".

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