Non si placano le polemiche sul tema dei vaccini. Dopo lo scontro sul decreto Milleproroghe, che proponeva di rinviare di un anno la presentazione dei documenti per l'accesso dei bambini alla scuola dell'infanzia, il ministro della Salute Giulia Grillo è intervenuto per ribadire che "l'obbligo rimane per tutti". "Basta trucchi, ma la coercizione non può essere l'unico metodo di intervento. C'è chi strumentalizza i bimbi immunodepressi", ha aggiunto.
Cosa cambia e cosa resta immutato - In un'intervista al Corriere della Sera, la Grillo ha ricordato che "cambia la sanzione per scuole materne e asili nido", al fine di "raggiungere le soglie del cosiddetto effetto gregge". Occorre, però, "un monitoraggio sistematico, possibile solo con l'Anagrafe nazionale da me fortemente voluta".
Per quanto riguarda la falsificazione delle autocertificazioni, il ministro della Salute ha ribadito che chi trasgredisce "va punito a norma di legge, assieme al ministero dell'Istruzione chiederò alle Regioni di aumentare i controlli".
Secondo Giulia Grillo, i pericoli per bimbi immunodepressi sono "molto contenuti". Nel 2018 "solo il 2,8% dei bambini 0-6 anni non è stato vaccinato per scelta dei genitori. Nello stesso periodo la percentuale di copertura del morbillo ha raggiunto il 93,8%, contro l'85,2% del 2015".
Il ministro è poi intervenuto anche sulla presunta spaccatura interna al M5s sul tema delle vaccinazioni: "Ci sono sensibilità diverse su un argomento delicato, siamo un movimento bello grosso". E ha lanciato una "frecciatina" al consigliere regionale del Lazio Davide Barillari, secondo il quale "la politica viene prima della scienza". "Barillari ha invaso un campo non suo. Noi politici possiamo mettere in piedi gli strumenti per interagire con una ricerca scientifica al di sopra delle parti, ma non possiamo metterci a fare gli scienziati. Né gli scienziati possono fare i politici. Io sono medico, ma non tuttologo".
Botta e risposta a distanza con Burioni - In un altro passaggio dell'intervista, il ministro fa un riferimento alle minacce subite dal virologo Roberto Burioni: "I toni di queste ore non sono degni di un Paese civile. Io sono vicina a Burioni per l'aggressione subita - prosegue -. Non è degno augurare a un medico che la pensa diversamente di affogare [...] ma è anche una spiacevole strumentalizzazione sentirsi dire da un accademico che "verrò sbranata al primo morto". Non puoi illudere la gente che non morirà nessuno. Dobbiamo essere realisti".
Immediata la replica via Facebook di Burioni, medico in prima linea per le vaccinazioni: "Il Ministro [...] dovrebbe sapere che nei Paesi dove i genitori da anni vaccinano i figli e dove si è raggiunta l’immunità di gregge, di morbillo non muore nessuno, e che se le coperture fossero state adeguate, anche in Italia di morbillo non sarebbe morto nessuno. Lo scenario in cui in Italia di morbillo non muore più nessuno è quello che grazie all’azione del ministro dovremmo raggiungere, e che molti paesi hanno raggiunto. Per il Ministro della Salute questo obiettivo raggiungibile, che - ripeto - tanti paesi hanno raggiunto, è un’illusione. Traete voi le vostre conclusioni. Ad altre affermazioni grottesche, tra le quali quella sul basso rischio che correrebbero i bambini immunodepressi, non replico neppure. Ogni mattina mi sveglio e mi trovo davanti a una bestialità detta non da un antivaccinista (come accadeva un tempo) ma da qualche politico di rango. Non è più l’eccezione: è diventata la normalità e mi sono stufato. Vedo però che anche molto italiani si sono stufati e non tollerano più l’inciviltà egoista di chi non vaccina i propri figli. Forse questo funzionerà meglio dell’obbligo".