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Friuli, è salvo lo speleologo ferito: bloccato in una grotta per 48 ore

Stefano Guarniero, 47 anni, era rimasto intrappolato a 200 metri di profondità dopo una caduta, in seguito alla quale era rimasto infortunato. E' stato portato fuori in barella

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E' salvo Stefano Guarniero, lo speleologo triestino di 47 anni rimasto intrappolato a 200 metri di profondità dopo una caduta di venti metri nella grotta di esplorazione denominata "Frozen" sul monte Canin, sulle Alpi Giulie, tra la provincia di Udine e la Slovenia. L'uomo era bloccato sotto terra da sabato pomeriggio  ed è stato riportato in superficie in barella solo alle 12:35 di lunedì 6 agosto.

I soccorsi sono riusciti a riportare all'aria aperta Guarniero passando attraverso un ingresso alla grotta diverso da quello dal quale lo speleolgo era entrato, collocato cento metri più in basso e denominato "Turbine". L'imbocco era stato liberato dal ghiaccio sabato pomeriggio per poter eseguire le operazioni più agevolmente,

Guarniero è stato poi portato all'ospedale di Tolmezzo dall'elicottero sanitario. A eseguire le operazioni di recupero e la risalita dello speleologo sono stati dodici tecnici, tra i quali anche un medico e un infermiere. Questi ultimi sono rimasti sempre con Guarniero ad assisterlo fin da sabato 4 agosto. Le operazioni sono state seguite passo a passo, dall'esterno della grotta, tramite collegamento telefonico con l'interno attraverso uno speciale cavo di trasmissione.

E' sempre stato mantenuto poi un collegamento radio tra l'esterno della grotta e il campo base alla caserma della Guardia di finanza di Sella Nevea, dal momento che la copertura per la rete mobile in quota è assente. Ad aspettarlo, fuori dalla grotta, Guarniero ha trovato anche i suoi familiari.

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