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Vaccini, il Piemonte avverte: "Regioni pronte a ricorrere alla Consulta"

L'assessore alla Sanità Saitta: "La proroga dell'obbligo è un passo indietro. Vogliamo essere sentiti da Palazzo Chigi". Ministro Fontanta: "Libertà di scelta è importante"

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"La proroga dell'obbligo vaccinale è un passo indietro". Lo afferma Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni, che rinnova l'invito al ministro della Salute Giulia Grillo ad ascoltare le Regioni. "Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta", annuncia Saitta.

"I vaccini non sono un fatto puramente burocratico - precisa l'asssessore - ma la più grande modalità di prevenzione. Consentono di ridurre le malattie gravi e mortali e, in alcuni casi, addirittura di eliminarle. La proroga è un segnale negativo per chi ha deciso di vaccinare i propri figli, che sono la stragrande maggioranza. C'è il rischio di fare davvero un passo indietro su un tema fondamentale per la salute dei cittadini".

Appello al governo - "Come Regioni chiediamo al governo di essere sentiti, perché serve una intesa con le Regioni. Qualora il governo non volesse farlo, e l'emendamento con la proroga dovesse essere approvato, allora abbiamo due strade: riprendere il lavoro sull'obbligo vaccinale che le Regioni avevano già fatto, e che era stato interrotto per arrivare alla legge Lorenzin, oppure ricorrere alla Consulta, perché la sanità non è competenza esclusiva dello Stato".

Fontana: "La libertà di scelta è importante" - Sulla questione dei vaccini, "penso che sia importante la libertà di scelta. Ci sono degli esempi in Europa molto positivi che si potrebbero introdurre. Ad esempio, in Belgio, i pediatri fanno i vaccini, sono i pediatri quelli che conoscono meglio di chiunque alto i bambini e le famiglie e ci potrebbe essere una analisi migliore". Lo ha detto, a margine della Festa della Lega Romagna, il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana.

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