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Aveva fatto un appello sui social per trovare un chirurgo, ora Salvatore Pezzano è stato operato e sta bene

"Non so che parole usare, un incubo che finisce! È partito tutto dal web, grazie a tutti voi", ha scritto il ragazzo su Instagram

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Dal mese di maggio, Salvatore Pezzano conviveva con una grave lussazione alla clavicola. Nessun ospedale aveva dato disponibilità per operarlo, così il ragazzo, conosciuto sui social come s.p.1.0., aveva lanciato un appello su Instagram e Facebook per trovare un chirurgo. La potenza del passaparola 2.0 è servita: nelle scorse ore, Salvatore è stato operato e sta bene. Lo ha annunciato lui stesso sui suoi profili: "Non so che parole usare, un incubo che finisce! È partito tutto dal web, grazie a tutti voi che avete fatto sì che il messaggio potesse arrivare alla persona giusta".

L’incidente e le successive difficoltà - Dopo l’incidente, accaduto durante una partita di calcio, al giovane era stata riscontrata una grave lussazione sterno claveare: la clavicola si era spostata fermandosi a pochi millimetri dall'aorta. Una posizione pericolosa che rendeva altrettanto rischiosa l’operazione. Proprio per questo motivo, nonostante la famiglia del 19enne si fosse rivolta a diversi ospedali italiani, molti chirurghi non si erano sentiti di operarlo.

Una profonda gratitudine - "Una decisione presa martedì mattina e stamattina operato! Prima di entrare in sala operatoria mi è passata tutta la vita davanti, ho pensato ‘E se tutto va male e non mi risveglio? Non posso abbandonare la mia famiglia e i miei amici’... grazie Dio, grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato a diffondere il messaggio, grazie al prof. Castagna che mi è stato vicino e mi ha aiutato in tutti i modi e grazie soprattutto all’equipe che mi ha operato - ha scritto il ragazzo su Instagram –. Appena sveglio ho fatto il primo respiro e mi sono sentito vivo veramente". Poi un messaggio di speranza per tutti coloro che combattono ogni giorno contro gravi malattie: "Ricordatevi di non perdere mai la speranza! Me ne sono sentite dire tante, che sarei rimasto disabile o che avrei perso il braccio, ma sapete cosa rispondo io? Che a tutto c’è rimedio, non bisogna mai arrendersi, mai mollare, mai perdere la speranza".

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