GENITORI NON SE NE ERANO ACCORTI

Ingerisce pila a bottone, bimbo di 4 anni ricoverato al Bambin Gesù

I genitori non si erano accorti di nulla e hanno portato il piccolo in ospedale a Roma perché lamentava forti dolori addominali. Solo una radiografia fatta per il persistere dei sintomi ha scoperto la causa

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Aveva ingerito una disk battery, una pila a bottone di uso comune nei videogiochi e in altri dispositivi, senza che i genitori se ne accorgessero. Per questo motivo il piccolo, quasi 4 anni, ha cominciato manifestare forti dolori addominali che hanno costretto mamma e papà a portarlo al pronto soccorso. Invisibile all'esame ecografico e ad altri tipi di indagini, sono stati i medici dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma a scoprire la presenza della batteria nell'esofago grazie a una radiografia addominale, effettuata a causa del persistere dei sintomi.

E quella batteria, nel corpo del bambino probabilmente già da alcuni giorni, aveva sprigionato la sua carica elettrica bruciando i tessuti e mettendone a rischio la vita. Individuata l'origine del malessere, sono state immediatamente attivate le procedure di emergenza previste dal protocollo nazionale ed europeo per questo tipo di eventi. Si tratta delle linee guida Sigenp ed Espghan-esge, alla cui stesura hanno partecipato anche gli esperti di Chirurgia Endoscopica Digestiva del Bambino Gesù. Quindi è stata organizzata una equipe multidisciplinare per rimuovere l'oggetto estraneo in condizioni di massima sicurezza.

"Le batterie di questo tipo sono dette 'killer' perché le lesioni che provocano possono essere talmente gravi da causare la morte. Possono generare fistole (fori; canali di comunicazione) tra l'esofago e la trachea o tra l'esofago e le arterie toraciche, dando origine ad emorragie gravissime. E nel caso del nostro piccolo paziente la pila a bottone si trovava a soli 3 millimetri dall'aorta", spiega Luigi Dall'Oglio, responsabile di Chirurgia Endoscopica Digestiva del Bambino Gesù. "La semplice rimozione endoscopica 'improvvisata', perché dettata dall'urgenza, può essere motivo di una perdita di sangue irrefrenabile e potenzialmente mortale. In situazioni del genere è sicuramente necessaria la tempestività, ma bisogna agire attivando ogni possibile sistema di protezione e senza lasciare nulla al caso".