Tuta arancione, sguardo basso e mani legate, sullo sfondo due uomini incappucciati con mitra in mano. Così Alessandro Sandrini, 32enne bresciano scomparso in Turchia nel 2016, compare in un video diffuso da Site Intelligence Group, società statunitense che si occupa di monitorare le attività online delle organizzazioni jihadiste. Secondo Site Sandrini si troverebbe in Siria come ostaggio. La Farnesina ha assicurato di seguire il caso.
Nei 53 secondi del video il bresciano lancia un appello alle istituzioni: "La situazione è intollerabile e deve essere risolta. Mi hanno detto che sono stufi, che mi uccideranno se la cosa non si risolve in tempi brevi".
Secondo Site il 32enne sarebbe ostaggio in Siria insieme a un giornalista giapponese. Non è noto quale gruppo jihadista ci sia dietro al sequestro e nemmeno se per i due sia stato chiesto un riscatto.
Sandrini è scomparso nel 2016 in Turchia dove era partito per una vacanza. Non si tratta della sua prima richiesta di aiuto rivolta all'Italia: nell'ottobre 2017, a un anno dalla scomparsa, la madre aveva ricevuto una sua telefonata. La Farnesina ha assicurato di seguire il caso. "Come in precedenti casi analoghi il ministero mantiene, nell'interesse esclusivo del connazionale, il più stretto riserbo sulla vicenda, tenendosi in stretto contatto con la famiglia".
Per il padre del 32enne però non si sta facendo abbastanza per aiutare il figlio. "Nessun politico ci ha aiutato, ci sentiamo abbandonati - ha detto l'uomo - Mio figlio non può essere lasciato morire. L'Italia intervenga".