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A Siena con Donnaventura, alla scoperta di mille antiche tradizioni

La città nel cuore della Toscana nasconde bellezze d’arte e consuetudini straordinarie

Siena, qui il tempo sembra essersi fermato per restituire al mondo l’atmosfera di un ambiente storico e artistico unico, che conserva la sua fisionomia medievale. Le vie lastricate in pietra, fra edifici alti e continui sono la particolarità di questa città. Sorge quasi al centro della Toscana meridionale, adagiata su tre colli che si uniscono nel suo luogo simbolo: la bellissima piazza del Campo, cuore della vita cittadina nel corso dei secoli. Il centro storico di Siena è dal 1995 tra i luoghi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. 

La città è conosciuta in tutto il mondo per il Palio, festa cittadina per eccellenza. Questa competizione ha origini remote, con alcuni regolamenti, ancora oggi, validi dal 1633. Il Palio è molto più che una semplice manifestazione per i senesi, fa parte della loro vita fin dalla nascita. 

Siena è attualmente divisa in diciassette Contrade, ognuna delle quali occupa una determinata zona della città ed è contraddistinta da un proprio stemma e colore.
Tutto ha inizio nell'Entrone ovvero, nel cortile del podestà. È da qui che i cavalli, insieme ai fantini, escono per iniziare la competizione in piazza del Campo.

A Siena con Donnaventura alla scoperta di mille antiche tradizioni

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Quando il palio ha inizio, nella Piazza regna l'assoluto silenzio e il primo cavallo che arriva al traguardo, dopo aver completato tre giri di pista, vince, anche se "scosso", ovvero senza fantino.
Alcune Contrade hanno il proprio museo, come quello della Contrada della Tartuca. La loro bandiera è gialla e blu, con al centro uno stemma d'oro in cui è raffigurata proprio una tartaruga.

Poco distante si trova la Chiesa Sant'Antonio alla Murella, una vera e propria chiesa di contrada dove, fantino e cavallo, prima del palio, ricevono la benedizione. 
È qui che il sacerdote, capo spirituale della contrada, pronuncia la famosa frase “va e torna vincitore”. 

A sud di Siena, fuori dal centro, in un edificio progettato nel 1974 dal celebre architetto Giovanni Michelucci, si trova il museo della Contrada Valdimontone. Il percorso comprende anche l'Oratorio di San Leonardo, edificio del XII secolo, ristrutturato più volte nel corso del tempo.

Una curiosità: anche i cittini ovvero, i bambini di Siena, hanno un proprio palio e gareggiano con i barberi, delle caratteristiche biglie di diverso colore.
La prima che arriva, dopo aver concluso i tre giri, vince. 

Tornando in centro Siena, seguendo le strette vie del centro storico, si raggiunge un capolavoro indiscusso, il Duomo di Siena, la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Costituisce uno degli esempi più eccellenti di cattedrale romanico-gotica italiana. Accedere a questo luogo significa elevare lo spirito, aprirsi all’arte e conoscere uno dei più preziosi tesori della città. 
L’edificio fu consacrato nel 1179, alla presenza del papa senese Alessandro III Bandinelli e al suo interno conserva numerosi capolavori eseguiti nei vari secoli. 
L’opera, per più versi eccezionale, è il pavimento a marmi intarsiati.
Nel duomo hanno lavorato i più grandi scultori di ogni epoca: Michelangelo, Donatello, Bernini e Pisano.Anche Raffaello ha contribuito alle pitture nella libreria Piccolomini, sempre all'interno del Duomo.

Imperdibile è la vista da torre del Mangia, con i suoi 102 metri di altezza, svettanti su Piazza del Campo, l'elegante e slanciata torre civica di Palazzo Pubblico è la terza più alta in Italia.
Risale al 1300 e la sua altezza è pari a quella del campanile del Duomo, ciò simboleggia l'equilibrio raggiunto tra il potere divino e quello terreno.
 
La fatica di salire i 400 scalini per giungere in cima, viene certamente ricompensata: dalla Torre del Mangia si ammira il migliore panorama su Piazza del Campo, sulla città di Siena e sui colli senesi.
Secondo la leggenda, la torre trae il suo nome dal suo primo campanaro, Giovanni di Balduccio, che fu soprannominato Mangiaguadagni, abbreviato poi in Mangia, per il suo brutto vizio di "mangiarsi" ovvero, sperperare, tutti i suoi guadagni. 

Misteriosa e piena di fascino è la Siena sotterranea con i suoi bottini, ovvero gallerie con la volta "a botte", quasi tutte percorribili a piedi, che raccolgono le infiltrazioni delle acque piovane cadute nelle colline circostanti e le portano alle decine di fonti sparse per la città.
Straordinario pensare che questo sistema di acquedotti sotterranei sia di origine medioevale.


Prima di lasciare Siena una tappa nella storica pasticceria Nannini è d'obbligo e ad accogliere le Donnavventura c'è proprio Alessandro Nannini, il proprietario dell'attività ed ex pilota di Formula 1.

Nella zona nord della città si trova la porta Camollìa sulla quale è incisa la frase ”Siena ti apre un cuore più grande” con lo scopo di dare il benvenuto al visitatore.
Noi, invece, diamo il nostro arrivederci a Siena, scrigno di perle preziose dell’arte, nate nello splendore medievale.
 

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