Nel decreto dignità "non c'è stato nessuno spiraglio per gli interessi delle lobby, ma porte aperte ai cittadini". Lo ha detto alla Camere Luigi Di Maio, ringraziando "i parlamentari per aver tenuto duro rispettando il contratto di governo". "Non c'è interesse di partito - aggiunge il vicepremier -, non ci sono favori a imprenditori, banchieri, amici, parenti. E il dl non è nato da pressioni di Bce, Fmi, Ue, Paesi stranieri".