PUBBLICATO A SORPRESA A 4 MESI DA "SHARDANA"

En?gma, con la Sardegna nel cuore e nel rap: "Terranova è il mio cortometraggio d'autore"

Realizzato a sei mani con Noia e Quint Mille il nuovo album del rapper sardo è uscito a sorpresa, a soli 4 mesi dall'ultimo disco "Shardana"

di Antonella Fagà

© ufficio-stampa

Con la Sardegna nel cuore e... nel rap. Così En?gma, al secolo Marcello Scano, artista sardo classe 1988, lavora da anni ormai ai testi e alle musiche delle sue canzoni. Rapper indipendente (non è legato a nessuna major) ha scelto Olbia (la sua città di provenienza) e la Sardegna come quartier generale per la sua attività: "Mi dà tranquillità e forza per creare qualcosa di personale...", racconta a Tgcom24 a poche settimane dall'uscita del suo ultimo album a sorpresa "Terranova".

Pubblicato a soli quattro mesi dal recente lavoro in studio "Shardana", (che ha raggiunto in una settimana il settimo posto della classifica vendite FIMI, regalando ad En?gma il titolo di unico artista in classifica senza una casa discografica), "Terranova", nome arcaico della città di Olbia, è un side project scritto a sei mani insieme ai concittadini olbiesi Noia e Quint Mille. Un progetto nato dall'amicizia e dalla collaborazione dei tre MC, che ha come comun denominatore Olbia e la Sardegna. In netta controtendenza rispetto alla maggior parte degli esponenti del rap italiano, che hanno eletto Milano a capitale, En?gma ha preferito la tranquillità e la pace della sua isola... Con tutti i pro e contro che questa scelta comporta.

"Non amo il trambusto della grande città e soprattutto non amo l'ipocrisia e i rapporti finti, quei compromessi a cui devi inevitabilmente sottostare se scegli di stare dove si fanno i giochi. Milano non fa per me. La Sardegna mi dà la forza di creare qualcosa di personale sia musicalmente sia nei testi... mi dà la tranquillità di creare".

"Shardana" e "Terranova" sono nati così?

Esattamente. Di questo parlano sia l'uno sia l'altro. "Terranova" però ha un sapore più fresco e un mood più gioioso... La title track poi è un pezzo davvero spensierato, uno dei pezzi più estivi e radiofonici che io abbia mai fatto, con tecnica e criterio però, senza frivolezza. Ho raccontato la mia città, la mia Sardegna, la mia vita, che è anche, in questo momento, spensierata e rilassata. Poi però c'è l'altra faccia della medaglia, c'è la rabbia dell'isolano e dell'isolato, che trasmetto in "No bueno", ad esempio, mentre in "Eremita" e "Golgotha" ci sono tutte le domande e i dubbi che sempre mi pongo sulle scelte che ho fatto, sulla solitudine e sui risvolti negativi del vivere "isolati". In tutti i brani c'è la mia isola, nelle sue declinazioni, nella sua bellezza, nel suo essere sole mare e spensieratezza, ma anche solitudine e isolamento.

Che tipo di disco è?
"
Terranova" è una tappa spensierata del mio cammino musicale e della mia espressione, perchè anche la rabbia si può esprimere con spensieratezza. Non è però un disco ufficiale perché non volevo screditare "Shardana", che è uscito solo pochi mesi fa ed è stato accolto molto bene. E' piuttosto una sorta di ringraziamento ai miei fan per "Shardana" che è andato benissimo, è un po' un cavalcare l'onda di quel successo, con qualcosa di nuovo

E' un progetto diverso anche perché non sei solo
Sì, questo side propject è sempre stato il nostro sogno di me, Noia e Quint Mille. C'è un senso di coralità anche se siamo tre persone distinte, tre cantanti diversi a livello di timbrica e di espressione. Definirei "Terranova" un cortometraggio d'autore, scritto con altri ragazzi con i quali ho un rapporto umano prima che artistico, e con i quali condivido la passione per le mie radici culturali e artistiche, un progetto di qualità, in cui però l'aspetto umano ha un ruolo determinante.

E musicalmente?
Musicalmente è un omaggio a tutto quello che è il rap più classico, lontano dalla trap che è un po' più fredda. C'è il ritorno al campionamento con un trattamento dei suoni che porta la firma del mio produttore, Kaizèn. Lui arriva dal cantautorato e mi dà una mano per fare i ritornelli e per essere più melodico possibile. Io cerco di rendere tutto sempre il più musicale possibile ed è un'esigenza perché bisogna trascinare la gente dal punto di vista melodico innanzitutto, e poi si può passare anche all'aspetto lirico. Bastone e carota insomma. Noia poi ha fatto anche la maggior parte delle strumentali dei suoi pezzi e di quelli di Quint Mille...

La title track di Terranova si candida a "tormentone estivo" per il suo ritmo e le sue sonorità, il campionamento reggae, un ritmo dance Giamaica style...
Sì l'atmosfera è allegra e scanzonata, racconto della mia vita e delle mie abitudini sull'isola, dei miei legami con gli amici, delle cose belle della mia Sardegna e delle sensazioni positive che percepisco. Tutto senza mai scendere in territori poco raffinati.

Progetti per il futuro?
Stiamo lavorando per il 2019 a qualcosa di ulteriormente personale, un altro disco ufficiale per,il quale siamo già in pista, qualcosa di musicalmente diverso da ciò a cui siete stati abituati finora uno step ulteriore per quanto riguarda la mia maturità artistica...